Vacanze Natalizie, i libri da leggere assolutamente

Vacanze Natalizie, i libri da leggere assolutamente

ITALIA – La settimana di Natale rappresenta indubbiamente il periodo ideale per dedicare un po’ di tempo a se stessi, cercando di mettere da parte la frenesia della quotidianità: uno dei modi per sfruttare al meglio il proprio tempo libero potrebbe essere, per i più appassionati, quello di immergersi nella lettura.

Affidare ai libri i propri momenti di pausa potrebbe essere la scelta giusta per chi intende evadere per qualche ora dalla realtà, alla ricerca di nuovi mondi in cui ritrovare la propria serenità.

Consigli di lettura

Di seguito alcuni consigli di lettura che potranno rivelarsi utili per chi non ha ancora le idee chiare su quale libro scegliere durante le vacanze.

Se volete percepire a pieno l’atmosfera natalizia che da qualche settimana ormai è piacevolmente entrata nelle nostre vite, non ci sono dubbi: la scelta migliore è “Le notti bianche” di Dostoevskij.

Se invece siete più proiettati verso un romanzo “insolito” e incredibilmente surreale, sarebbe opportuno cominciare proprio da “Le intermittenze della morte” di Saramago.

Per coloro che vogliono immergersi in una narrazione incredibilmente scorrevole e travolgente, la soluzione è davanti ai vostri occhi: in questo caso potete leggere “Tutto chiede salvezza” di Mencarelli.

È recentemente uscita, peraltro, una serie tv che – ispirata al romanzo – ha riscosso un grandissimo successo e che ciascuno di voi può trovare su Netflix.

“Le notti bianche” di Fëdor Dostoevskij

Una notte. È bastata una sola notte per imbattersi in un incontro in grado di cambiare la vita del protagonista de “Le notti bianche” di Dostoevskij.

Il personaggio descritto dall’autore è un sognatore che con il passare degli anni ha imparato a fare della solitudine il suo rifugio: un uomo impacciato e in certi momenti bizzarro che vive in una condizione di distacco dalla realtà, da cui cerca costantemente di evadere.

Durante una passeggiata notturna, l’uomo incontra una fanciulla di nome Nasten’ka che si rivela in grado di risvegliare in lui il sentimento d’amore che ormai era alimentato esclusivamente dalle fantasie che riempivano la mente di un uomo troppo solo.

I due protagonisti si danno appuntamento per quattro notti nello stesso luogo ed è durante quegli incontri notturni che troveranno un’occasione per raccontare la propria vita e discutere tra estranei dei loro pensieri più intimi e nascosti, forse proprio perché molto spesso risulta più facile aprire il proprio cuore a chi non ci conosce e non è in grado di giudicarci, piuttosto che a chi abbiamo a fianco da sempre e di cui temiamo un possibile giudizio.

In un’atmosfera magica, amplificata dall’ambientazione notturna, coloro che inizialmente conoscono l’uno dell’altra solo il nome cominceranno a scoprire l’affinità che unisce i loro animi e che consentirà loro di instaurare un rapporto basato sulla sincerità e sulla trasparenza.

Perché già in quei momenti comincio a pensare che non sarò mai più capace di vivere una vita reale, perché mi è già sembrato di aver perduto ogni sensibilità, ogni fiuto per ciò che è vero e reale; perché, infine, ho maledetto me stesso; perché, dopo le mie fantastiche notti, mi colgono dei momenti di ritorno alla realtà che sono terribili!“.

È con queste parole che il protagonista condivide i suoi pensieri con Nasten’ka, la donna che lo riporterà alla realtà allontanandolo per qualche attimo dalla sua dimensione parallela, dalle paure con cui convive da sempre e che lo inducono a pensare che non sarà mai capace di vivere a pieno la sua vita, poiché inevitabilmente proiettato in un universo sconosciuto, a cui può accedere solo con la sua immaginazione.

La vita del protagonista attende ancora di essere vissuta. I giorni passano e lui li sente addosso, uno per uno, senza mai rendersi conto di cosa si nasconda realmente dietro il passare dei mesi e degli anni.

Un racconto emozionante e coinvolgente che, grazie anche alla sua ambientazione notturna, consente al lettore di percepire ogni sentimento nella sua più sincera autenticità.

“Le intermittenze della morte” di José Saramago

Immaginate che il 31 dicembre, allo scoccare della mezzanotte, nessuno muoia più: il più grande male del mondo è scomparso, senza lasciare traccia.

Tra lo stupore dei cittadini di un Paese a cui l’autore non intende dare un nome, si diffonde un clima di profondo caos: se in un primo momento prevale l’entusiasmo per aver ricevuto il dono di una vita eterna, successivamente saranno inevitabili le conseguenze a cui l’intero Paese andrà incontro.

È possibile notare dalle parole di Saramago come la società si impegni gradualmente a mutare nel tentativo di adattarsi ai cambiamenti che da un momento all’altro sconvolgono le vite dei cittadini.

Nel corso della narrazione improvvisamente la morte si farà di nuovo viva, generando scenari del tutto nuovi e inaspettati che lasceranno il lettore colmo di stupore.

Quella di Saramago è una scrittura incredibilmente riconoscibile, poiché densa, travolgente e caratterizzata da periodi molto estesi che, esattamente come la vita dei personaggi del libro, sembrano non avere fine.

“Tutto chiede salvezza” di Daniele Mencarelli

Il romanzo di Mencarelli, pubblicato nel 2020 e vincitore del Premio Strega Giovani, ha l’incredibile capacità di colpire il lettore nel profondo, attraverso una delicatezza che gli consente di immedesimarsi a pieno nel percorso di maturazione compiuto dal protagonista.

La straordinarietà del libro consiste nell’indiscussa abilità dell’autore di saper affrontare, in modo profondo ma comunque delicato, il tema della salute mentale.

Il protagonista è Daniele, un ragazzo apparentemente “normale” che da un giorno all’altro – per motivi che all’inizio lui stesso avrà difficoltà a ricordare – si risveglia nel letto di un ospedale psichiatrico per essere sottoposto a un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) che prevede una durata di sette giorni, tanti quanti sono i capitoli del libro, durante i quali il paziente sarà tenuto sotto osservazione.

A rendere inizialmente intollerabile il suo “soggiorno” è la presenza di cinque compagni di stanza che, senza troppa difficoltà, potrebbero essere definiti – chi per un motivo, chi per un altro – veri e propri “matti”.

Daniele non intende – in un primo momento – avere nulla a che fare con loro che, ai suoi occhi, appaiono totalmente distanti dal suo mondo. Tuttavia durante la sua esperienza, il protagonista avrà modo di comprendere come gli altri cinque pazienti ricoverati abbiamo con lui molte più cose in comune di quanto avesse pensato in precedenza.

Attraverso un’efficace caratterizzazione dei compagni di stanza, che si riveleranno indispensabili all’interno della narrazione, l’autore riuscirà a trasmettere un messaggio forte e chiaro: da vicino nessuno è normale.

Tutti affrontano la vita in maniera diversa, in base alla propria esperienza, alla propria sensibilità, alla propria prontezza nel vedere che ogni cosa ha una fine e che saremo proprio noi, in quanto esseri umani, i primi a non conoscere l’eternità sulla Terra.

Possibile che nessuno si accorge – si legge nel libro – che semo come ‘na piuma? Basta ‘no sputo de vento pe’ portacce via“.

Un uomo che contempla i limiti della propria esistenza – ha scritto Mencarelli nel suo romanzo – non è malato, è semplicemente vivo. Semmai è da pazzi pensare che un uomo non debba mai andare in crisi“.

Attraverso il suo percorso in reparto, Daniele riuscirà a scavare nel suo passato, parlando dei suoi disagi e di ciò che lo tormenta più di ogni altra cosa. Lui in fondo chiede solo “salvezza. Per me. Per mia madre all’altro capo del telefono. Per tutti i figli e tutte le madri. E i padri. E tutti i fratelli di tutti i tempi passati e futuri. La mia malattia si chiama salvezza“.

Le perplessità del protagonista in merito al mistero dell’esistenza lo faranno apparire da un lato incredibilmente fragile, ma dall’altro un esempio di coraggio e forza.

Sebbene sia difficile da accettare, ognuno è protagonista quotidianamente delle proprie battaglie personali che, nonostante non vengano sempre combattute alla luce del sole, rappresentano una realtà con cui ciascuno di noi è costretto a fare i conti.

Fonte foto Pixabay