La Giornata Internazionale della Donna: ricordando le lotte e celebrando le conquiste

La Giornata Internazionale della Donna: ricordando le lotte e celebrando le conquiste

ITALIA – La Giornata Internazionale dei Diritti della Donna è una celebrazione annuale che si tiene l’8 marzo di ogni anno.

Questa giornata commemora sia le conquiste sociali, economiche e politiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze che le donne hanno subito e continuano a subire in ogni parte del mondo.

NOTE STORICHE

L’evento è strettamente correlato alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita il 17 dicembre 1999 e che cade ogni anno il 25 novembre.

La celebrazione della Giornata Internazionale dei Diritti della Donna ha origine negli Stati Uniti d’America, dove è stata celebrata per la prima volta nel 1909.

Successivamente, la celebrazione si diffuse in alcuni paesi europei a partire dal 1911 e in Italia dal 1922.

La Giornata internazionale della donna viene spesso, erroneamente, definita come “Festa della donna” nell’accezione comune. Tuttavia, è importante sottolineare che il termine “festa” può portare a fraintendimenti riguardo alla vera natura dell’evento.

Al VII Congresso della II Internazionale socialista, che si svolse a Stoccarda, in Germania, dal 18 al 24 agosto 1907. L’evento attirò l’attenzione di 884 delegati provenienti da 25 paesi diversi, tra cui alcune delle personalità marxiste più importanti del tempo come Rosa Luxemburg, Clara Zetkin, August Bebel, Lenin, Martov, e Jean Jaurès.

Durante il congresso, vennero discussi vari argomenti, tra cui la guerra europea, il colonialismo, e la questione femminile, compresa la lotta per il suffragio universale delle donne.

In particolare, il Congresso votò una risoluzione che impegnava i partiti socialisti a lottare con energia per l’introduzione del suffragio universale delle donne, senza unirsi alle femministe borghesi che reclamavano il diritto di voto, ma piuttosto con i partiti socialisti che lottavano per i diritti delle donne.

Pochi giorni dopo, dal 26 al 27 agosto, si tenne una Conferenza internazionale delle donne socialiste, alla quale parteciparono 58 delegate di 13 paesi. Durante questa conferenza, si decise di creare un Ufficio di informazione delle donne socialiste, con Clara Zetkin come segretaria. Inoltre, la rivista “Die Gleichheit” (L’uguaglianza), da lei fondata, divenne l‘organo ufficiale dell’Internazionale delle donne socialiste.

Non tutti concordavano con la scelta di escludere ogni forma di alleanza con le “femministe borghesi”.

In America, la socialista Corinne Brown espresse il suo dissenso in un articolo pubblicato sulla rivista The Socialist Woman nel febbraio 1908, sostenendo che il Congresso non avrebbe avuto il diritto di imporre alle donne socialiste con chi e come lottare per la loro emancipazione.

Brown aveva, inoltre, presieduto una conferenza tenuta dal Partito Socialista di Chicago nel Garrick Theater il 3 maggio 1908, chiamata “Woman’s Day”, in cui si è discusso dello sfruttamento delle donne operaie, delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto femminile.

L’iniziativa che promuoveva il diritto di voto femminile non ottenne un’immediata risposta, ma alla fine del 1908 il Partito Socialista Americano consigliò a tutte le proprie sezioni locali di dedicare l’ultima domenica di febbraio del 1909 a organizzare una manifestazione a favore del suffragio femminile.

Così, negli Stati Uniti, la prima Giornata Internazionale della Donna fu ufficialmente celebrata il 23 febbraio del 1909.

Verso la fine dell’anno, il 22 novembre, a New York, un grande sciopero di ventimila sarte cominciò e durò fino al 15 febbraio 1910. La domenica successiva, il 27 febbraio, alla Carnegie Hall, tremila donne celebrarono ancora il Woman’s Day.

Dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel luglio del 1914, le celebrazioni della Giornata Internazionale della Donna furono interrotte in tutti i paesi belligeranti.

Il congresso della Seconda Internazionale previsto a Vienna per il 23-29 agosto 1914, durante il quale si sarebbe dovuta svolgere la terza Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste, fu cancellato.

Tuttavia, l’8 marzo 1917 (che corrispondeva al 23 febbraio del calendario giuliano allora in vigore in Russia), a San Pietroburgo, le donne della capitale guidarono una grande manifestazione che chiedeva la fine della guerra.

La fiacca reazione dei cosacchi inviati a reprimere la protesta incoraggiò successive manifestazioni che portarono al crollo dello zarismo ormai completamente screditato e privo anche dell’appoggio delle forze armate. L’8 marzo 1917 è quindi entrato nella storia come l’inizio della Rivoluzione Russa di febbraio.

Il 14 giugno 1921, la Seconda Conferenza Internazionale delle Donne Comuniste tenutasi a Mosca fissò l’8 marzo come “Giornata Internazionale dell’Operaia” per fissare un giorno comune a tutti i paesi.

In Italia, la Giornata Internazionale della Donna fu celebrata per la prima volta nel 1922, per iniziativa del Partito Comunista d’Italia, il 12 marzo, la prima domenica successiva all’ormai fatidico 8 marzo. Il periodico quindicinale “Compagna” fu fondato in quei giorni e il 1º marzo 1925 pubblicò un articolo di Lenin, scomparso l’anno precedente, che ricordava l’8 marzo come la Giornata Internazionale della Donna, che aveva avuto un ruolo attivo nelle lotte sociali e nel rovesciamento dello zarismo.

Origini incerte sul giorno della celebrazione, l’intervento dell’ONU e la sua ufficializzazione 

Nel secondo dopoguerra, l’8 marzo divenne una data associata alla morte di centinaia di operaie nel rogo di una fabbrica inesistente di camicie Cotton o Cottons, accaduto nel 1908 a New York.

Tuttavia, questo fatto si rivelò probabilmente una confusione con l’incendio avvenuto il 25 marzo 1911 nella fabbrica Triangle della stessa città, in cui persero la vita 146 lavoratori, per lo più giovani immigrati italiani ed ebrei.

Ci furono anche altre versioni riguardo alle origini della giornata dell’8 marzo, come la violenta repressione di una manifestazione sindacale di operaie tessili a New York nel 1857 o incidenti verificatisi a Chicago, Boston o New York.

Nonostante fosse stato dimostrato l’errore di queste ricostruzioni dalle femministe tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80, queste storie rimasero diffuse nei media e nella propaganda sindacale anche nei primi anni del XXI secolo.

Nel dicembre 1972, l’ONU proclamò il 1975 l'”Anno Internazionale delle Donne” e successivamente, nel dicembre 1975, il “Decennio delle Nazioni Unite per le donne: equità, sviluppo e pace” (1976-1985) tramite una risoluzione.

Nel dicembre 1977, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite propose di dichiarare l’8 marzo come “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale”, riconoscendo il ruolo della donna negli sforzi di pace e l’importanza di porre fine a ogni forma di discriminazione. Molte nazioni adottarono l’8 marzo come data ufficiale per celebrare la giornata.

La mimosa simbolo della Giornata Internazionale della Donna in Italia

La storia della scelta della mimosa come simbolo della Giornata Internazionale della Donna ha origini italiane, risalenti alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Nel settembre del 1944, a Roma, un gruppo di donne provenienti da diverse formazioni politiche fondò l’Unione Donne in Italia (UDI), che aveva come obiettivo la lotta per l’emancipazione femminile e per la parità dei diritti.

L’anno successivo, l’8 marzo 1945, l’UDI organizzò la prima celebrazione della Giornata Internazionale della Donna nelle zone dell’Italia liberata. In quel periodo, a Londra, veniva anche approvata una Carta della Donna, contenente richieste di parità di diritti e di lavoro, che venne inviata all’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Dopo la fine della guerra, l’8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l’Italia e fu proprio in quell’occasione che comparve per la prima volta il simbolo della mimosa. L’idea venne da tre donne dell’UDI: Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei. Il fiore venne scelto perché povero e reperibile dappertutto, simboleggiando la rinascita e la speranza per un futuro migliore per tutte le donne.

La scelta della mimosa come simbolo della Giornata Internazionale della Donna in Italia ebbe un grande successo e presto si diffuse anche in altri paesi. La mimosa venne vista come un fiore simbolo della lotta delle donne per i loro diritti e per la loro libertà. Il colore giallo della mimosa simboleggia la vitalità, la forza e la resistenza, caratteristiche che le donne hanno dimostrato di possedere nella loro lunga lotta per la parità di diritti e opportunità.

Le donne del passato e del presente che hanno fatto la storia in tutto il mondo

L’8 marzo è, anche, un’occasione per ricordare e celebrare le donne di tutto il mondo che hanno fatto la differenza nella storia, nella politica, nella scienza, nella cultura e in molte altre sfere della vita.

Malala Yousafzai: è un’attivista pakistana per i diritti delle donne e dei bambini, nonché la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la pace. È diventata nota a livello internazionale dopo essere stata ferita gravemente in un attacco terroristico mentre stava andando a scuola. Da allora, si è dedicata alla promozione dell’istruzione delle ragazze e alla lotta contro l’estremismo violento.

Rosa Parks: è stata un’attivista americana per i diritti civili che ha giocato un ruolo chiave nella lotta contro la segregazione razziale negli Stati Uniti. Nel 1955, ha rifiutato di cedere il suo posto su un autobus pubblico a una persona bianca, scatenando una serie di proteste e manifestazioni che hanno portato alla fine della segregazione sui mezzi pubblici in America.

Ada Lovelace: è stata una matematica e informatica britannica del XIX secolo, riconosciuta come la prima programmatrice al mondo. Lovelace è stata la collaboratrice del matematico Charles Babbage, e insieme hanno sviluppato la prima macchina calcolatrice programmabile. Ha scritto il primo algoritmo per la macchina di Babbage, anticipando l’idea di un computer generale e le sue potenzialità.

Frida Kahlo è stata una pittrice messicana di grande talento, nota per i suoi ritratti espressivi e surrealisti. Ha affrontato molte sfide nella vita, tra cui una serie di incidenti e problemi di salute, ma è riuscita a trasformare il dolore in arte. Le sue opere hanno ispirato molte donne in tutto il mondo, per la loro forza e l’empatia con cui hanno affrontato il dolore e la sofferenza.

Simone de Beauvoir è stata una filosofa, scrittrice e femminista francese del XX secolo, nota per il suo lavoro sulla condizione delle donne nella società patriarcale. Il suo libro “Il secondo sesso” è considerato un classico del femminismo e ha ispirato molte donne in tutto il mondo a lottare per l’uguaglianza di genere.

Malalai Joya è un’attivista afghana per i diritti umani, nota per il suo coraggio nel denunciare la corruzione e l’oppressione in Afghanistan. Joya è stata la più giovane membro del parlamento afghano, ma è stata espulsa dopo aver criticato i leader corrotti del paese. Ha continuato a lottare per i diritti delle donne e dei bambini in Afghanistan.

Hedy Lamarr: attrice degli anni ’30 e ’40 che ha sviluppato un sistema di comunicazione segreta basato sulla tecnologia di frequenza variabile. La sua invenzione ha portato allo sviluppo di tecnologie come il WiFi, il Bluetooth e il GPS.

Margaret A. Wilcox: ingegnere meccanica statunitense che ha inventato il riscaldatore per auto nel 1893. Il suo sistema di riscaldamento utilizzava l’acqua calda dal motore per riscaldare l’abitacolo dell’auto, una tecnologia che ha reso l’esperienza di guida in inverno molto più confortevole.

Mary Anderson: inventrice americana, ha brevettato il primo tergicristallo per auto nel 1903. L’invenzione di Anderson ha migliorato la visibilità del conducente durante la guida sotto la pioggia, rendendo la guida più sicura.

Stephanie Kwolek: ingegnere chimica statunitense che ha inventato il kevlar, una fibra sintetica ultra resistente utilizzata in molti prodotti, tra cui gilet antiproiettile, caschi e altri dispositivi di protezione. La sua invenzione ha salvato molte vite ed è stata un importante passo avanti nella tecnologia della protezione personale.

Josephine Cochrane: ha inventato la lavastoviglie nel 1886, semplificando notevolmente il lavoro di lavaggio delle stoviglie per le famiglie numerose.

Marie Curie o Maria Skłodowska Curie: una delle donne inventrici più famose nella storia e la prima persona ad aver vinto due premi Nobel in due diverse discipline scientifiche, la fisica e la chimica. Inoltre, insieme al marito Pierre Curie, ha scoperto il radio, una scoperta che ha rivoluzionato la scienza e la medicina. Il lavoro di Marie Curie ha aperto la strada a ulteriori scoperte nel campo della radioattività e ha portato alla creazione di nuove tecnologie e trattamenti medici. La sua eredità e il suo lavoro continuano ad ispirare e influenzare la scienza e la tecnologia in tutto il mondo.

Le donne del passato e del presente che hanno fatto la storia in Italia

Rita Levi-Montalcini: è stata una neurologa e senatrice italiana, nota per la sua scoperta del fattore di crescita nervoso, che ha rivoluzionato la comprensione della crescita e della rigenerazione dei tessuti nervosi. Nel 1986, ha ricevuto il Premio Nobel per la medicina per il suo lavoro pionieristico.

Margherita Hack: dopo aver lavorato in diversi istituti di ricerca in Italia e all’estero, è stata nominata professore ordinario di astrofisica all’Università di Trieste nel 1964, diventando la prima donna a ricoprire questa posizione in Italia. Ha condotto importanti ricerche nel campo dell’astrofisica, in particolare riguardo ai processi di formazione delle galassie e alle proprietà dei buchi neri. Ha anche scritto numerosi libri di divulgazione scientifica. È stata anche un’attivista per i diritti delle donne e per la laicità dello Stato, e ha sostenuto il movimento del Mezzogiorno. Nel 2012, all’età di 90 anni, è stata candidata alle elezioni politiche italiane come rappresentante del Partito Democratico.

Nilde Iotti: è stata una politica italiana, nota per il suo ruolo di prima donna presidente della Camera dei Deputati. È stata una figura chiave nella lotta per i diritti delle donne in Italia, e ha svolto un ruolo fondamentale nell’introduzione di leggi che tutelano i diritti delle donne e delle minoranze.

Franca Rame: è stata una scrittrice e attrice italiana, nota per il suo lavoro nel teatro e per il suo impegno politico a favore delle donne. Ha affrontato temi tabù come la violenza sessuale e l’aborto, portando la questione dei diritti delle donne al centro del dibattito pubblico.

Oriana Fallaci: è stata una giornalista e scrittrice italiana, nota per il suo lavoro di denuncia della guerra e della violenza politica. Ha, anche, affrontato temi controversi come l’islamismo radicale e l’immigrazione, attirando critiche ma anche apprezzamenti per la sua coraggiosa difesa della libertà di pensiero e di parola.

Lina Wertmüller: è stata una regista italiana di grande successo, nota per i suoi film di denuncia sociale e politica. Wertmüller ha affrontato temi come la violenza di genere, il razzismo e la discriminazione, portando l’attenzione sulla necessità di una maggiore equità e giustizia sociale.

Franca Viola: è stata una giovane donna siciliana che, nel 1965, ha rifiutato di sposare il suo aggressore dopo essere stata rapita e violentata. La sua lotta per il diritto di scegliere il proprio futuro e di non essere costretta a sposare il proprio violentatore ha fatto scalpore in tutta Italia, portando alla modifica delle leggi sul matrimonio forzato.

Samantha Cristoforetti: è una delle più famose astronauti italiane. ha studiato ingegneria meccanica all’Università Tecnica di Monaco di Baviera e ha conseguito un dottorato di ricerca in ingegneria aerospaziale all’Università Tecnica di Darmstadt. Nel 2009, è stata selezionata come astronauta dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea) e ha iniziato la sua formazione presso il Centro Astronauti Europei di Colonia. Nel 2014, è diventata la prima donna italiana ad andare nello spazio, partendo per la Stazione Spaziale Internazionale a bordo della navetta Soyuz TMA-15M. Oltre al suo lavoro come astronauta, è anche una pilota di caccia e ha servito come capitano nell’Aeronautica Militare Italiana.

Elena Cattaneo: è una importante scienziata italiana, nota soprattutto per i suoi studi nel campo della medicina rigenerativa. Negli anni ’90, ha iniziato a studiare le cellule staminali neurali, concentrandosi sulla loro capacità di differenziarsi in diversi tipi di cellule del sistema nervoso centrale. Il suo lavoro ha contribuito alla comprensione dei processi di sviluppo del cervello e delle malattie neurodegenerative.

Conclusioni

La giornata dell’8 marzo dovrebbe essere un’occasione per riflettere sull’importanza della lotta per i diritti delle donne e sulla necessità di un cambiamento sociale.

In questo contesto, auguriamoci che le tre donne al potere in ItaliaGiorgia Meloni, Presidente del Consiglio, Margherita Cassano, Presidente della Corte di Cassazione ed Elena Ethel Schlein, Segretaria del partito democratico, possano fare la differenza e contribuire a creare un mondo più giusto ed equo per le donne.

Speriamo che queste donne possano usare la loro influenza per promuovere politiche volte a garantire l’uguaglianza di genere, combattere la violenza contro le donne, promuovere l’accesso delle donne al lavoro e ai posti di responsabilità, e sostenere la conciliazione tra vita lavorativa e familiare.

Speriamo che possano lavorare per eliminare gli stereotipi di genere e promuovere una cultura di rispetto e parità.

Siamo, ancora, molto lontani dall’ottenere la piena uguaglianza tra uomini e donne, ma il fatto che tre donne siano al vertice del potere in Italia è un segnale positivo. Auguriamoci che il loro impegno e la loro leadership siano fondamentali per spingere avanti la causa dei diritti delle donne e per aprire la strada a un futuro più inclusivo e giusto per tutti.