Giornata internazionale dei Rom, le origini e i principali valori delle famiglie

ITALIA – Ogni anno l’8 aprile viene celebrata la Giornata internazionale dei Rom contro l’antiziganismo e la discriminazione nei confronti dei Rom e dei Viaggianti. L’inclusione di popolazioni e soggetti con culture molto differenti dalla nostra, ancora oggi, è complicata. I Rom in Europa sono 7 milioni, un numero consistente che non può essere ignorato. Per abbattere i muri creati dalla paura del diverso bisogna conoscere e comprendere.

Da dove arrivano i Rom che vivono in Europa?

Discendono da una popolazione che parlava una forma volgare di sanscrito, il praclito, che nel 1000 d.C. circa ha lasciato il delta dell’Indo, che si trova tra l’India e il Pakistan. Erano esperti nella lavorazione dei metalli, chiamati athinganoi, da qui il termine con il quale vengono chiamati “zingari“, in maniera offensiva.

Inizialmente questa popolazione si è insediata nei Balcani per poi diffondersi in altri paesi dell’Europa, sono sempre stati predisposti a cambiare economia e ritmi di vita secondo le opportunità offerte dai Paesi che li ospitavano. Oggi i Rom vivono nei campi sono una minoranza. In Italia i soggetti Rom sono circa 180mila e soltanto 20mila vivono nelle baraccopoli.

I valori principali delle famiglie Rom

Le norme di queste famiglie sono orali, il che significa che non sono scritte in alcun libro. Normalmente sono gli anziani o i patriarchi ad avere il compito di regolare situazioni. Alcuni atti però sono considerati dai Rom come imperdonabili: furto, inganno o delusione da Rom a Rom; abbandono della famiglia in momenti complicati; invasione dei limiti di una famiglia “opposta”; violazione delle leggi imposte da un consiglio di anziani.

Mentre tra i valori principali: la famiglia come istituzione suprema, i bambini e gli anziani godono del massimo rispetto e considerazione; essere ospitali è un obbligo che deve essere espresso con piacere; il compimento della parola data; la libertà come condizione naturale dell’individuo; solidarietà tra membri dello stesso gruppo etnico e rispetto delle decisioni degli anziani.

Foto di repertorio