“Spesso buono oltre”, nuova etichetta sul cibo contro gli sprechi: quali prodotti si possono consumare dopo la scadenza

“Spesso buono oltre”, nuova etichetta sul cibo contro gli sprechi: quali prodotti si possono consumare dopo la scadenza

ITALIA – Capiterà spesso di comprare un alimento per poi rimanere, per forza di cose, inutilizzato fino alla scadenza. Soldi buttati, sprechi alimentari non in linea con il modo di pensare comune rivolto alle popolazioni più bisognose sempre alla ricerca di migliori condizioni vitali. Un aspetto che si sta facendo largo spazio negli ultimi tempi è quello di effettuare una spesa mirata ad acquistare il cibo che una persona, o famiglia, riuscirebbe a consumare giornalmente senza eccedere. Il metodo della spesa settimanale che molti usano continua e continuerà ad essere quello preferito, ma il problema che sorge fa riferimento al possibile inutilizzo di un alimento per poi ritrovarsi gettato nella spazzatura.

LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA

La Commissione Europea ha presentato una proposta di revisione delle norme sulla data di scadenza degli alimenti, che prevede l’aggiunta della dicitura “Spesso buono oltre” sull’etichetta dei prodotti alimentari insieme alla già esistente “da consumarsi preferibilmente entro“.

L’obiettivo di questa modifica sarebbe quello di ridurre lo spreco alimentare, rendendo più chiara e comprensibile la data di scadenza per i consumatori e influenzando la loro decisione su quando consumare o eliminare un alimento. La maggior parte dei consumatori non comprenderebbe completamente la differenza tra le due diciture attualmente presenti sull’etichetta, che sono “da consumare entro” come indicatore di sicurezza e “da consumarsi preferibilmente entro” come indicatore di qualità. Pertanto, la proposta prevede l’aggiunta della dicitura “Spesso buono oltre” sull’etichetta insieme alla già esistente, in modo da rendere più chiaro il significato della data di scadenza per i consumatori.

I DUBBI DI FEDERALIMENTARE E I FAVORI DELLA COLDIRETTI

Federalimentare, un’associazione di associazioni nazionali di settore che rappresenta quasi 7.000 aziende di produzione alimentare in tutta la penisola italiana, ha sollevato preoccupazioni sulle nuove date di scadenza proposte sui prodotti alimentari con l’etichetta “Spesso buono oltre”. In una dichiarazione, l’associazione ha dichiarato che questa etichetta non può essere legalmente definita e dovrebbe essere solo volontaria, non obbligatoria.

Mentre l’obiettivo di ridurre gli sprechi alimentari è lodevole, l’industria alimentare sostiene che il quesito da risolvere con la proposta risiede nel metodo. L’uso di frasi come “spesso buono oltre” solleva incertezze sulla responsabilità legale degli operatori dell’industria alimentare, potenzialmente danneggiando l’integrità dei loro marchi. Coldiretti, un’associazione agricola italiana, è più favorevole alla proposta, ma avverte che qualsiasi aggiunta all’etichetta dovrebbe essere chiara e comprensibile. Il termine minimo di conservazione deve inoltre essere mantenuto sull’etichetta per evitare confusione.

QUALI POTREBBERO ESSERE I PRODOTTI CHE SI POSSONO CONSUMARE ANCHE DOPO LA SCADENZA

Non esiste una regola generale per capire quali sono i prodotti che possono essere consumati anche oltre la data di scadenza indicata sulla confezione. Tuttavia, è importante distinguere tra la dicitura “da consumare entro” come indicatore di sicurezza e “da consumarsi preferibilmente entro” come indicatore di qualità.

Pasta e riso, giusto per fare un primo esempio, grazie alla loro alta percentuale di acqua, prevengono la formazione di batteri e microbi e possono essere consumati anche dopo un anno dalla loro data di scadenza.

Ci sono alcuni prodotti alimentari che possono essere consumati tranquillamente anche dopo la loro data “limite”. Ad esempio, il cioccolato, grazie allo zucchero contenuto, può mantenere la sua integrità. Le patatine confezionate, che contengono conservanti, è un altro prodotto che può essere consumato oltre la data di scadenza.

Foto di repertorio