Giovanni Guzzetta ridisegnerà le norme che porteranno il nucleare in Italia

Giovanni Guzzetta ridisegnerà le norme che porteranno il nucleare in Italia

MESSINA – Il giurista messinese Giovanni Guzzetta è stato incaricato dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, di creare un “gruppo di alto livello” per ridisegnare legislazione, norme e governance sul nucleare sostenibile in Italia.

Lo scopo – si legge nella nota inviata oggi durante il G7 Ambiente in corso a Torino – è accogliere un eventuale programma di ripresa della produzione nucleare in Italia. La produzione italiana era stata stoppata nel 1990, dopo i risultati del referendum abrogativo sul nucleare del 1987.

Ieri i 38 anni da Chernobyl

La notizia arriva a 38 anni e un giorno dell’anniversario dell’incidente nucleare di Chernobyl. Un disastro che da quasi 40 anni continua a far interrogare sul ruolo del nucleare.

Questa energia, a cui tutti gli stati del Mondo stanno tornando a puntare, è naturalmente la stessa di 38 anni fa, ma ha ottenuto (anche dalla Comunità Europea) un riconoscimento “green” con l’inserimento nella Tassonomia Ue, per il bisogno di aumentare l’approvvigionamento energetico.

Chi è Giovanni Guzzetta

Giovanni Guzzetta, nato a Messina nel 1966, avvocato cassazionista e professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico, già capo di gabinetto al Ministero per la funzione pubblica nel V governo Berlusconi, era intervento su La7 la scorsa estate anche sul caso del generale Vannacci. Guzzetta è anche componente del CLEP, il comitato che dovrà occuparsi di stabilire i Lep (livelli essenziali nella prestazione dei servizi) necessari alla riforma dell’autonomia differenziata.

Cosa farà il gruppo sulla legislazione nucleare

Il gruppo che gli è stato affidato fornirà le analisi e le proposte legislative per definire un quadro delle azioni, che tenga in considerazione lo sviluppo delle tecnologie nucleari innovative a livello globale, le indicazioni delle agenzie internazionali preposte e la definizione di un quadro normativo specifico per l’energia da fusione.

Crediti foto: Giulia Palmigiani