Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro, quante sono le “morti bianche” in Italia e in Sicilia – I DATI

Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro, quante sono le “morti bianche” in Italia e in Sicilia – I DATI

ITALIA – Si celebra oggi, giovedì 28 aprile, la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro pensata con l’intento di puntare i riflettori sulla prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro e delle malattie professionali.

Istituita nel 2003 dall’Organizzazione Internazionale sul Lavoro (ILO), la Giornata ha l’obiettivo di promuovere una “cultura della sicurezza” che possa contribuire a ridurre le morti sul lavoro che ogni anno si registrano in tutto il mondo.

Si tratta di una situazione che degenera di anno in anno, infatti nel corso dei decenni gli incidenti sul lavoro non accennano a diminuire. Pertanto risulta necessario promuovere condizioni di lavoro sicure e dignitose, volte a favorire la salute e il benessere dei lavoratori. Appare evidente quindi la necessità di costruire sistemi di sicurezza più efficaci di quelli attuali per porre un freno alle cosiddette “morti bianche”.

Infortuni sul lavoro in Italia: i dati più recenti

Sebbene il numero di vittime sul lavoro nel 2021 sia diminuito del 3,9% rispetto al 2020, in Italia ogni anno si superano puntualmente le mille vittime: gli incidenti con esito mortale nel 2021 ammontano infatti a 1.221.

Come se non bastasse, è fortemente allarmante la situazione legata al fenomeno infortunistico in Italia. In base ai dati rilevati dall’Inail, infatti, è evidente un preoccupante incremento di incidenti sul lavoro verificatisi nel primo bimestre di quest’anno rispetto a quello del 2021.

Le statistiche riportate, come comunicato dall’Inail, “evidenziano a livello nazionale per il primo bimestre del 2022 un incremento rispetto al 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 74.688 del 2021 ai 111.975 del 2022 (+49,9%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 26,1%, da 7.946 a 10.019“.

Nel periodo gennaio-febbraio 2022 sono arrivate all’Inail 121.994 denunce di infortunio (+47,6% rispetto allo stesso periodo del 2021), 114 delle quali con esito mortale (+9,6%). Sono in aumento, tra l’altro, anche le malattie professionali: quest’anno ne sono state denunciate 8.080 (+3,6%).

Partendo da un’analisi territoriale, l’incremento più consistente di denunce per infortunio ammonta al 65,4% nel Nord-Ovest. Seguono poi il Sud con un aumento pari al 55,5%, le Isole in cui le denunce aumentano del 53,3%, le regioni del Centro con un incremento del 44,3% e – per concludere – il Nord-Est con un aumento pari al 28,6%.

L’allarmante incremento vede coinvolti sia i lavoratori italiani (+50,8%), sia quelli extracomunitari (+36,0%).

Quanti sono gli infortuni in Sicilia?

Dopo aver analizzato la situazione nel territorio italiano, concentriamoci nello specifico sui dati relativi ai lavoratori deceduti in Sicilia.

La prima provincia per numero di decessi è Catania in cui si sono registrati nei primi due mesi di quest’anno tre morti sul lavoro. Il bilancio delle vittime sale se consideriamo anche i due lavoratori deceduti a causa di incidenti mortali in itinere.

Segue poi Siracusa con due infortuni, uno a gennaio e uno a febbraio, che hanno avuto esito mortale. Si registrano, tra l’altro, altri due decessi avvenuti in territorio siciliano: uno a Caltanissetta nel mese di febbraio e l’altro a Ragusa nel mese di gennaio. I lavoratori deceduti a causa di un incidente sul luogo di lavoro erano tutti maschi, mentre i due incidenti in itinere vedono coinvolti un uomo e una donna.

Giornata mondiale in ricordo delle vittime dell’amianto

Oltre a essere la Giornata istituita per sensibilizzare la popolazione mondiale sulla sicurezza nel luogo di lavoro, in occasione del 28 aprile si celebra anche la Giornata mondiale in memoria delle vittime dell’amianto.

L’obiettivo è quello di ricordare annualmente i numerosi lavoratori che hanno sviluppato patologie – spesso letali – dovute al contatto con l’amianto, un materiale fibroso che comporta inevitabilmente dei danni a carico della salute in quanto cancerogeno.

Nonostante il suo utilizzo in Italia sia stato vietato ormai da 30 anni, di amianto purtroppo si muore ancora oggi poiché i sintomi delle malattie contratte si manifestano in molti casi solo a distanza di decenni. Particolarmente preoccupanti le previsioni per i prossimi anni: si prospetta, infatti, che il picco di patologie relative all’amianto si registrerà in Italia tra il 2025-2030.

Foto di repertorio