Avanzi di Natale, quali conservare e quali buttare: gli errori che rischiano di far male alla salute

Avanzi di Natale, quali conservare e quali buttare: gli errori che rischiano di far male alla salute

Il cenone di Natale è stato un gran successo e di certo l’abbondanza sul tavolo ha ottenuto l’effetto desiderato, ma adesso sorge spontaneo un dubbio: quali alimenti avanzati possono restare in frigo ed essere mangiati per qualche altro giorno – data la tradizionale quantità di cibo che si consuma durante queste giornate – e quali andrebbero buttati il prima possibile?

Uno dei primi errori commessi la sera del cenone, quando i regali sono stati scartati e i parenti sono andati via, è certamente quello di lasciare il cibo in tavola: se la pietanza è rimasta fuori da frigo – e dunque a temperatura ambiente – per oltre 4 ore andrebbe assolutamente buttata. Questo perché ogni cibo cucinato tende a sviluppare nuovi batteri che proliferano lentamente solo una volta raffreddati e messi in frigo, ma lo sbalzo non deve essere immediato, altrimenti il rischio è maggiore.

I cibi che fanno parte di questa categoria sono molti più di quelli che si crede:

  • riso;
  • carne o paste al ragù;
  • salse con panna o latte;
  • frutti di mare e pesce di qualsiasi tipo;
  • uova;
  • fagioli e altri alimenti ricchi di proteine.

Bisogna allora capire quale sia il modo migliore di conservare determinati alimenti, prima che questi diventino immangiabili e rischino di compromettere notevolmente la salute di chi li mangia.

Piatti con maionese o salse

Questi alimenti non devono rimanere a lungo a temperatura ambiente e vanno mangiati al massimo entro 48 ore.

Affettati

Gli affettai vanno conservati in frigo e consumati entro i 4 giorni successivi.

Carne

La carne di maiale rimane intatta in frigo per un massimo di 48 ore. Gli stessi accorgimenti vanno tenuti con la carne di pollo.

Altri alimenti

Sembra strano da dire, ma anche il Pandoro e il Panettone rischiano di nuocere alla salute di chi li mangia, nonostante tutto sono pur sempre composti di burro, uova e farina, dunque l’imperativo è di controllare sempre la data di scadenza e  – se aperti – di consumarli entro 48 ore.

Giusto è ricordare che alcuni cibi, se riscaldati, producono sostanze potenzialmente tossiche per il nostro organismo e alcuni di questi non possono e non devono in alcun modo essere riscaldati due volte. Un modo per farlo in sicurezza, però, potrebbe essere quello di sottoporti a una temperatura di 70°, per un massimo di 2 minuti.

Immagine di repertorio