ITALIA – Entrerà in vigore il prossimo 15 ottobre – e rimarrà tale fino al 31 dicembre – l’obbligo del Green Pass per l’accesso in tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati nel Paese.
Si tratta della misura contenuta nel nuovo Decreto Covid che è stato votato all’unanimità nelle scorse ore dal Consiglio dei Ministri. La data del 31 dicembre coincide con la conclusione (almeno per il momento) dello stato di emergenza in Italia legata alla situazione pandemica.
Con questo provvedimento, il presidente del Consiglio Mario Draghi mira a incrementare notevolmente il dato delle vaccinazioni anti Covid-19.
Secondo alcune stime effettuate da Palazzo Chigi, al momento attuale sarebbero 13,9 milioni i lavoratori già in possesso del certificato verde, mentre ne sarebbero ancora sprovvisti 4,1 milioni. In totale, dunque, l’introduzione dell’obbligo del Green Pass sul luogo di lavoro riguarderà 18 milioni di persone.
Coloro i quali non si sono ancora vaccinati, dunque, avranno un mese di tempo per adeguarsi alle norme previste dal nuovo decreto.
Tuttavia, così come sottolineato dal ministro del Lavoro Andrea Orlando, non sarà previsto il licenziamento per chi non utilizzerà il Green Pass. Saranno applicate, invece, delle sanzioni comprese tra i 600 e i 1.500 euro.
Durante la sospensione dal luogo di lavoro, inoltre, l’assenza del lavoratore sarà considerata “ingiustificata” e non vi sarà diritto alla retribuzione dello stipendio.
In base alle altre novità previste, il Green Pass sarà considerato valido già a partire dalla somministrazione della prima dose di vaccino (non più a partire dai primi 15 giorni).
Inoltre, così come auspicato già nel corso delle settimane precedenti, la validità del documento verrà estesa a 12 mesi a partire dalla data di guarigione del paziente che ha contratto il virus o dal momento della vaccinazione.
Per quanto riguarda i tamponi, sarà possibile sottoporsi all’esame a prezzi calmierati: 8 euro per i minorenni, 15 euro per i maggiorenni. Accesso gratuito, invece, per i soggetti esentati dal vaccino con certificazione medica.
Fonte foto: Ansa.it
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