Covid, alta l’efficacia dei vaccini mRna ma terza dose necessaria per alcuni soggetti: il REPORT dell’Iss

Covid, alta l’efficacia dei vaccini mRna ma terza dose necessaria per alcuni soggetti: il REPORT dell’Iss

ITALIA – L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un nuovo report che sottolinea, ancora una volta, l’importanza della vaccinazione anti-Covid, che resta – al momento – l’unica strada da percorrere se si vuole definitivamente dire addio al Coronavirus.

Muovendo da questo presupposto fondamentale, per determinati soggetti, però, ci sarebbero alcune considerazioni da fare e che sono state evidenziate.

Protezione elevata… per chi?

Nei primi mesi in cui sono state somministrate oltre 85 milioni di dosi, rimane elevata la protezione del rischio di infezione nella popolazione generale mentre è stata osservata una riduzione di efficacia nel tempo per immunocompromessi e fragili.

Questo giustificherebbe, infatti, l’ok per la terza dose in questi ultimi soggetti, come una sorta di richiamo che garantirebbe una maggiore copertura e protezione.

Ancora si discute se estendere a tappeto tale “aggiunta” oppure no, ma a parlare saranno, come sempre, i dati sui contagi che – quotidianamente – vengono comunicati dal Ministero della Salute nei bollettini Covid.

Il report nel dettaglio

Il quarto report, a cura del Gruppo di lavoro ISS e Ministero della Salute “Sorveglianza vaccini COVID-19” sull’analisi congiunta dei dati della sorveglianza integrata Covid-19 e dell’anagrafe nazionale vaccini ha analizzato l’andamento dell’efficacia dei vaccini sulla popolazione e da questo sono emersi dei dettagli per nulla trascurabili.

Sono stati esaminati i dati di più di 29 milioni di persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino a mRna, seguite fino al 29 agosto 2021.

Valutazione dell’efficacia

L’efficacia è stata valutata confrontando l’incidenza di infezioni (sintomatiche e asintomatiche), ricoveri e decessi a diversi intervalli di tempo dopo la seconda dose con quella osservata nei 14 giorni dopo la prima dose, considerato come “periodo di controllo”.

Secondo quanto è emerso, non si registra una riduzione dell’efficacia dei vaccini Covid-19 a mRna nella popolazione generale, mentre si osserva una lieve diminuzione nella protezione dall’infezione (sintomatica o asintomatica) in alcuni gruppi specifici.

I casi di riduzione dell’efficacia

Queste le principali conclusioni:

  • Nella popolazione generale a sette mesi dalla seconda dose non si osserva una riduzione significativa di efficacia in termini di protezione dall’infezione (sintomatica o asintomatica), che rimane dell’89%. Anche contro il ricovero e il decesso la protezione resta elevata (96% e 99%) a sei mesi dalla seconda dose;
  • Nelle persone immunocompromesse si osserva una riduzione dell’effetto protettivo verso l’infezione a partire da 28 giorni dopo la seconda dose. La stima, in questo caso, presenta una variabilità elevata dovuta in parte al ridotto numero di soggetti inclusi in questo gruppo ma anche connessa alla diversità delle patologie presenti in questa categoria;
  • Nelle persone con comorbidità si osserva una riduzione della protezione dall’infezione, dal 75% di riduzione del rischio dopo 28 giorni dalla seconda dose al 52% dopo circa sette mesi;
  • Diminuisce leggermente, pur rimanendo sopra l’80%, l’efficacia contro l’infezione nelle persone sopra gli 80 anni e nei residenti delle Rsa.

Variante Alfa vs Variante Delta

Confrontando i dati tra gennaio e giugno 2021, periodo in cui predominava la variante Alfa, con quelli tra luglio e agosto, a prevalenza Delta, emerge una riduzione dell’efficacia contro l’infezione dall’84,8% al 67,1%.

Resta invece alta l’efficacia contro i ricoveri (91,7% contro 88,7%). L’apparente riduzione di efficacia dei vaccini nel prevenire l’infezione potrebbe essere dovuta al tempo intercorso dalla vaccinazione e/o a una diminuita efficacia contro la variante Delta.

Potrebbero, inoltre, avere contribuito eventuali modifiche comportamentali a seguito del rilassamento delle altre misure preventive (uso di mascherine, distanziamento fisico).

Monitoraggio essenziale

I dati, infine, sono coerenti con quelli ottenuti dal confronto con i non vaccinati, pubblicati settimanalmente nel report esteso dell’Iss.

È fondamentale continuare questo tipo di aggiornamenti e monitoraggi anche nei mesi futuri per comprendere a pieno la situazione.

Foto di torstensimon da Pixabay