Coronavirus, domani l’Italia cambia colore: ecco dove sarà collocata la Sicilia dopo il report

Coronavirus, domani l’Italia cambia colore: ecco dove sarà collocata la Sicilia dopo il report

SICILIA – È l’ora della verità. Dopo il monitoraggio di domani la Cabina di Regia che stabilisce, in base ai dati di 14 giorni, il colore (che corrisponde al livello d’emergenza) delle varie regioni d’Italia, stabilirà il passaggio – o meno – a un livello più basso di allerta Coronavirus. In base ai dati presi in considerazione nella settimana che va dal 18 al 24 gennaio, si dovrebbe osservare un calo nazionale di contagi pari al 18%. Secondo le stime, ben 16 regioni e province passeranno dall’essere zone arancioni a diventare zone gialle. Altre 5 realtà potrebbero passare al livello arancione di allerta, con un dubbio su una possibile conferma rossa. Al momento, in Italia sono 5 le regioni in zona gialla, 14 in zona arancione e 2 in zona rossa, tra le quali spicca la Sicilia.

Ma come si stabilisce effettivamente il passaggio di una regione da una fascia a rischio più alto a una con rischio più basso? Per il cambio di fascia devono trascorrere 2 settimane con un Rt in calo. Per passare alla fascia di rischio più bassa si devono avere dei dati compatibili con quel tipo di livello d’emergenza per 14 giorni consecutivi prima di potervi accedere ufficialmente.

In quale fascia la Sicilia?

Secondo gli ultimi dati, la Sicilia potrebbe passare in zona arancione. L’Rt è in calo, ma non così tanto da portare a un drastico rallentamento delle restrizioni. Le parole dell’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza, fanno ben sperare, ma tutto sta nel monitoraggio. Le due zone rosse italiane, Sicilia e Provincia autonoma di Bolzano, la scorsa settimana hanno mostrato dei dati incoraggianti, con i numeri dell’isola addirittura da zona gialla. Purtroppo però, le regole dettate dal Governo non prevedono il passaggio diretto dalla fascia rossa a quella gialla. Per questo motivo entrambe potrebbero finire in zona arancione dopo il monitoraggio di domani. Forti dubbi, però, sulla questione di Bolzano, che ha visto negli ultimi giorni un forte incremento nel numero di contagi.

La situazione nel resto d’Italia

L’Emilia-Romagna, la Calabria e il Veneto, arancioni dall’8 gennaio, diventeranno gialle se anche domani verranno confermati i dati della settimana scorsa, che davano un indice Rt inferiore a uno e un rischio basso o moderato. Il 15 gennaio sono diventate arancioni anche Lazio, Piemonte, Val d’Aosta, Liguria, Marche, Friuli e Abruzzo. Anche per queste regioni vale il discorso fatto per Emilia, Calabria e Veneto. Per due settimane sono rimaste in zona arancione e, dato che nel corso del monitoraggio della scorsa settimana avevano numeri da zona gialla, l’eventuale conferma di domani potrebbe passarle al livello di allerta più basso. Dubbi sulla Lombardia. Ufficialmente è nella situazione delle regioni sopracitate, dato il ricorso accolto per quell’errore sui dati che l’aveva piazzata in zona rossa. Ma potrebbe pure rimanere in zona arancione. I dati sono al limite, ma la rettifica della zona rossa, valevole anche per quella settimana nella fascia di rischio più alta, può giocare un ruolo fondamentale.

Ecco chi potrebbe salire

A rischio risalita ci sono Molise e la Provincia di Trento. Fanno parte delle 5 attuali in zona gialla, ma rischiano di salire nella fascia arancione a causa dell’alto rischio di progressione dell’indice dei contagi. I loro dati sarebbero al limite tra il giallo e l’arancione.

Immagine di repertorio