ITALIA – Il caro benzina sta preoccupando tutti gli Italiani, nonostante già negli ultimi giorni il Governo abbia diminuito i prezzi da pagare al distributore, riportando il costo del carburante dagli spaventosi (e famosi) 2 euro al più accettabile euro e ottanta (centesimo più, centesimo meno).
In molti hanno iniziato a preferire monopattini e bici elettriche, ma non tutti possono deliberatamente abbandonare la macchina e scegliere i mezzi pubblici o quelli green: per loro – anche se con alcune clausole – è stato reso disponibile il Bonus Benzina.
Cosa fa il Bonus?
Quando si parla di “Bonus Benzina”, si intende la disponibilità di ricevere buoni carburante fino a 200 euro per i dipendenti di aziende private. Si tratta quindi di veri e propri voucher aziendali per l’acquisto di carburante.
A introdurre la misura nel Decreto Energia è stato il Ministero dello Sviluppo economico, che nei suoi archivi ufficiali spiega che il buono è ceduto “a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti, nel limite di 200 euro per lavoratore” e che per il 2022 non concorre alla formazione del reddito. Per intenderci: i buoni sono esentasse.
Chi decide?
La scelta è della singola azienda: solo l’azienda potrà decidere se dare il buono ai propri dipendenti oppure no. Diversamente da altri incentivi, non si tratta di un vero e proprio contributo a sostegno di tutti i cittadini, ma di un voucher per i dipendenti che non dovranno presentare alcuna domanda per ottenerli.
Cosa ci “guadagna” l’azienda che decide di accettare i voucher? In cambio il Governo garantisce alle società di non pagare alcuna tassa sul bonus (cioè un’esenzione su Irpef e contributi Inps).
“È una proposta di buonsenso che aiuta i pendolari in questa fase critica di aumento dei carburanti”, ha sottolineato il ministro dello sviluppo economico Giorgetti.
Il decreto legge descrive che per il 2022 “sono previsti finanziamenti per 9,9 milioni di euro e 0,9 milioni di euro per l’anno 2023”. Ciò significa che non vengono fissate soglie Isee, quindi non ci sono limiti al reddito del dipendente.
Il dettaglio da non dimenticare è uno solo: che il destinatario deve essere un lavoratore dipendente di aziende private. Dunque, non si aspettino il bonus i possessori di partite IVA o i dipendenti pubblici.
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