“I figli dell’arte” con “Boeing Boeing” salutano il pubblico dell’Ambasciatori

“I figli dell’arte” con “Boeing Boeing” salutano il pubblico dell’Ambasciatori

CATANIA – Chiude il sipario, per quest’anno teatrale, l’associazione culturale “Ridi che ti passa” con l’ultimo lavoro della rassegna 2022/2023, la commedia brillante “Boeing Boeing” messa in scena dalla compagnia teatrale “I figli dell’arte” con la regia di Luca Pandolfo e Mariella Silvestro.

E mai come stavolta il termine “brillante” è riduttivo per uno spettacolo che ha fatto della velocità, sia ne dialoghi, sia nelle entrate in scena, il suo principale punto di forza.

La trama

Claudio, imprenditore siciliano a Parigi, era sicuro di aver trovato la quadratura del cerchio, anzi… del triangolo amoroso, riuscendo a fare incrociare “arrivi e partenze” delle sue tre fidanzate hostess di tre compagnie aeree diverse, finché la casualità degli eventi, coniugata all’inaspettata visita di un amico d’infanzia, non stravolge questa sua machiavellica gestione amorosa.

Così, sorpresa dopo sorpresa, come il rischio di essere scoperti causa un volo cancellato e un arrivo anticipato, non si è fatto altro che aumentare il livello della tensione recitativa che ha tenuto (lietamente) inchiodato il pubblico per quasi due ore.

Questo è il nucleo del plot narrativo su cui è ruotata una rappresentazione teatrale, come “Boeing Boeing”, inevitabilmente dai ritmi vertiginosi, parossistici, quasi ansiogeni. Battute con ingressi in scena una più veloce dell’altra, incroci di eventi a “maglie strette” che si susseguivano ingarbugliandosi sempre più, incalzando ognuno nel suo ruolo.

Sei attori in scena

Non era per nulla facile sostenere questi ritmi, ma alla fine hanno retto tutti e sei attori con Luca Pandolfo e Giovanni Chiarenza (senza dubbio) deus ex machina dell’intreccio che puntellava la buona riuscita del suo sciorinarsi sul ruolo della cameriera Berta (Nariella Silvestro), che a sua volta reggeva e dipanava le complicate fila di questo guazzabuglio instaurando un susseguirsi di dialoghi con le tre fidanzate adattandone, alternativamente, i contenuti (culinari in primis) al contesto e… viceversa!

Tre fidanzate dicevamo, di tre nazionalità diverse, in pratica ciò che gli uomini desidererebbero, come la rossa americana, la bionda tedesca e la bruna francese ed ecco che Janet (Loredana Scalia), Judith (Marzia Guarnera) e Jacqueline (Alice Maricchiolo) s’intercalano senza sbagliare un ingresso su decine e decine di andirivieni senza mai incrociarsi tranne… alla fine: non era per nulla semplice.

La pronuncia delle stesse, le movenze e i diversi richiami culturali specifici dei loro paesi d’origine, hanno reso ancora più credibile questo impensabile ménage à quatre.

L’arrivederci al prossimo anno con i saluti di Luca Pandolfo, comprensivi dell’importanza dell’indispensabile apporto del pubblico al teatro, ha salutato metaforicamente l’intero anno artistico carico di soddisfazioni per l’Associazione “Ridi che ti passa” e del suo direttore Giuseppe Scuderi.