Europei 2032, lo stadio Barbera finisce in “panchina”: intervista esclusiva al sindaco Lagalla

Europei 2032, lo stadio Barbera finisce in “panchina”: intervista esclusiva al sindaco Lagalla

PALERMO – Nessuno si sarebbe mai aspettato che la Sicilia, con i riflettori puntati principalmente su Palermo, potesse essere “messa in panchina“, per non dire tribuna, dalla FIGC a seguito del dossier inviato dagli organi competenti all’UEFA sugli stadi selezionati per ospitare i campionati Europei del 2032.

Lo stato attuale non rispecchia le richieste, la scelta non è ricaduta sul capoluogo siciliano o un problema legato alla disposizione geografica dello stato italiano in cui è prevalsa un’isola (Sardegna) rispetto all’altra?

Tra siciliani e sardi questi ultimi ne sono usciti vittoriosi perché più avanti nella progettazione e nell’esecuzione dei lavori di ristrutturazione dello storico stadio Sant’Elia, teatro di importanti vittorie ormai divenute un lontano ricordo.

La scelta è caduta su Cagliari perché ha presentato un progetto in stato molto avanzato – spiega il presidente della Federcalcio Gabriele Gravinac’era stata anche un richiesta ufficiale da parte della stessa comunità per rientrare nella candidatura, ampliando il numero di spettatori“.

Gli impianti sportivi italiani, da tempi che si riconducono ai mondiali di Italia90, necessitano di un restyling a tutto tondo specialmente per mettersi in carreggiata sulla lunghezza d’onda delle strutture ultra moderne europee, rinomate per essere i fiori all’occhiello di uno sport, per l’appunto il calcio, in cui si investe e si ricava denaro sufficiente per rientrare e fornire una percentuale del pil nazionale.

La questione in ballo richiede un processo suddivisibile in atti di egual misura in funzione alle tempistiche e alle azioni per ridare alla sponda del “football palermitano” una base di ripartenza e, chissà, un’ulteriore attrazione per alimentare il già fluente turismo siciliano.

L’intervento esclusivo del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla

Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, è intervenuto ai microfoni di NewSicilia approfondendo il tema stadio tanto dibattuto negli ultimi giorni focalizzandosi sui punti più roventi in vista dell’immediato futuro senza tralasciare l’impatto poco positivo che potrebbe scaturire dalla decisione illustrata in precedenza.

Alla luce di un possibile Europeo del 2032 in Italia, quali sono le motivazioni che hanno portato a escludere il Barbera come uno degli impianti ospitanti?

Palermo è certamente in ritardo rispetto al processo di ottimizzazione e potenziamento degli impianti sportivi, ma il dossier presentato offre sufficienti garanzie di adeguato rafforzamento delle necessarie infrastrutture nell’arco di quasi dieci anni intercorrenti da qui all’avvio degli Europei. Questo solo argomento vale a fornire legittime perplessità sulle motivazioni della scelta, anche in considerazione delle circostanze che, nel passato, Palermo si è sempre fatta trovare pronta in occasione di simili appuntamenti e che, ad oggi, almeno cinque tra le sedi prescelte non offrono tutti i requisiti richiesti“.

Signor sindaco, lei ha chiesto un incontro con il ministro Abodi, ha avuto riscontri sotto questo aspetto e inoltre ci sono margini per modificare il dossier FIGC inoltrato all’UEFA?

Incontrerò il ministro per lo Sport Abodi nei prossimi giorni, ma con lui ho già avuto contatti telefonici nelle ore immediatamente successive alla presentazione del dossier. Ho avuto il piacere di riscontrare nelle parole del ministro la volontà di tenere comunque in considerazione Palermo. Il fatto che lo stesso ministro abbia pubblicamente annunciato l’istituzione di una cabina di regia sugli stadi inseriti nella candidatura e che tra questi stadi ci sia anche il Renzo Barbera è un segnale importante“.

Che impatto ha questa esclusione dal punto di vista politico (parliamo della regione più grande d’Italia) e anche economico?

Sorprende e dispiace l’estemporanea decisione che esclude Palermo e la Sicilia da una manifestazione calcistica internazionale, penalizzando oltre 5 milioni di cittadini e concentrando prevalentemente l’evento nell’area centro-settentrionale del Paese“.

Trova riscontri la circostanza che l’esclusione dello Stadio Barbera sia dovuta al fatto che la Federcalcio ha scelto un’unica isola (Sardegna) per rimanere entro i limiti di inquinamento richiesti dai nuovi parametri ecologici della UEFA?

È una questione di cui ho appreso dai giornali e della quale ho sentito parlare il presidente della Federcalcio Gravina. Torno a dire che qualunque siano state le motivazioni, in questo modo è stata penalizzata un’intera regione“.

Ma non è che la Federazione non vuole giocare a Palermo per scaramanzia visto che l’ultima partita al Barbera è quella contro la Macedonia che non ci ha fatto andare al mondiale?

Beh, intanto c’è da premettere che magari a Palermo non si sarebbero giocate partite della Nazionale italiana, ma di altre squadre. Ma se vogliamo metterla sul piano della scaramanzia, è vero che l’ultima partita degli azzurri con la Macedonia non sia un ricordo piacevole, ma è anche vero, ed è la storia a parlare, che la tradizione della Nazionale a Palermo ha quasi sempre raccontato di grandi vittorie grazie anche al calore del pubblico palermitano che non ha eguali in giro per l’Italia“.

Fonte foto palermo.italiani.it