Da due anni rubavano soldi dalle carte di credito e postepay, 20 denunce per truffe on line

Da due anni rubavano soldi dalle carte di credito e postepay, 20 denunce per truffe on line

NICOSIA – Tra gennaio 2017 e dicembre 2018, la polizia di stato di Nicosia, al termine di diverse indagini, ha denunciato in stato di libertà, alla procura della Repubblica di Enna, 20 soggetti, residenti in varie provincie italiane, individuati come autori di truffe e crimini informatici.

Questi reati si aggiungono a una forzatura del dispositivo informatico mediante appositi strumenti o software, ovvero reati commessi in ambito info-telematico, nei quali il dispositivo informatico rappresenta lo strumento mediante il quale si commette il reato di truffa, diffamazione, sostituzione di persona o altro.

Le modalità di raggiro prevalentemente accertate sono state quelle tipiche delle truffe on line mediante finti annunci di merce varia, che naturalmente non veniva mai consegnata all’acquirente.

In altre circostanze, invece, le indagini hanno permesso di individuare gli autori di ingegnose frodi informatiche, che, come recita testualmente l’art. 640 ter C.P: “(… )alterando in qualsiasi modo il funzionamento di un sistema telematico o intervenendo senza diritto con qualsiasi modalità sui dati, informazioni o programmi(…)”, prelevavano on line somme di denaro dalle carte di credito o dalle postepay degli ignari titolari, per poi accreditarle su carte prepagate in loro possesso o su conti di gioco intestati a loro, confidando nel fatto che le vittime non avrebbero sporto denuncia, dato che le truffe venivano volutamente perpetrate per importi limitati.

Le indagini svolte hanno visto in azione la squadra di polizia giudiziaria e la polizia scientifica del commissariato di polizia di stato di Nicosia, coordinate dal commissario capo Chiara Ricco Galluzzo che, avvalendosi delle competenze acquisite mediante appositi corsi di formazione organizzati dal compartimento polizia postale e delle comunicazioni di Palermo, hanno scoperto 7 truffe informatiche nel 2017 e altri 8 reati dello stesso tipo nel 2018, attuati a danno delle rispettive vittime per un ammontare complessivo di circa 25.000 euro.

L’attività investigativa ha consentito, così, di denunciare 20 soggetti, indagati in stato di libertà.