Chiede denaro e ricatta la vittima per l’orientamento sessuale: 36enne ai domiciliari

Chiede denaro e ricatta la vittima per l’orientamento sessuale: 36enne ai domiciliari

MESSINA – Nella serata del 7 marzo, la DIGOS ha eseguito un’ordinanza di arresti domiciliari emessa dalla sezione gip del Tribunale di Messina nei confronti di un uomo di 36 anni, già noto alle forze dell’ordine, per i reati di estorsione aggravata continuata e tentata violazione di domicilio.

Secondo l’inchiesta, l’uomo avrebbe iniziato a vessare la vittima dopo aver instaurato con lei una relazione sentimentale, chiedendo denaro con la minaccia di rivelare il suo orientamento sessuale. L’arrestato avrebbe continuato a ricattare la vittima attraverso messaggi su Whatsapp, nonostante avesse bloccato la sua utenza telefonica.

Inoltre, avrebbe cercato di entrare forzatamente nell’abitazione della vittima. La denuncia del 54enne, sostenuta dalla comunità LGBT, ha permesso di identificare rapidamente l’autore del ricatto. L’inchiesta è ancora in fase di indagini preliminari e la polizia invita la collettività a denunciare episodi simili.

PIÙ DI MILLE EURO PER RIAVERE L’AUTO: DIVERSI CASI DI ESTORSIONE A PALERMO

La scorsa settimana, due palermitani sono stati arrestati dalla Polizia di Stato per estorsione a seguito di un furto di una Fiat 500 a Partinico, centro della provincia palermitana.

La polizia ha avviato una serie di riscontri e accertamenti su malviventi noti per richieste estorsive collegate al fenomeno del “Cavallo di ritorno”.

Dopo l’individuazione di due sospetti, gli agenti hanno osservato un incontro tra pregiudicati e vittima, durante il quale è stato effettuato uno scambio di denaro per “sbloccare” la restituzione della vettura. Uno dei malviventi ha tentato di fuggire, ma è stato bloccato.

La vettura è stata ritrovata in un altro quartiere cittadino e restituita al proprietario insieme alla somma di denaro superiore ai mille euro. Sono in corso indagini per risalire all’identità dei responsabili del furto e possibili complici della filiera criminale.

Ancora a Palermo, nei giorni scorsi, la Polizia di Stato ha impedito un tentativo di estorsione avvenuto a Borgo Vecchio utilizzando il metodo noto come “Cavallo di ritorno”.

Analogamente al quadro descritto prima, Un giovane di 20 anni è stato arrestato con l’accusa di tentata estorsione in concorso e resistenza a pubblico ufficiale dagli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico. Poche ore prima del tentativo di estorsione, un giovane palermitano ha subito il furto della sua Fiat 500.

Dopo essere stato avvicinato da alcuni passanti che gli hanno suggerito di cercare informazioni utili per recuperare il veicolo nel “Borgo Vecchio”, la vittima si è recata nel quartiere e lì è stata avvicinata da alcuni giovani che gli hanno proposto la restituzione della vettura in cambio di una somma di denaro, promettendogli di fornire ulteriori informazioni sul recupero del veicolo e ottenendo il suo numero di telefono.

La vittima si è rivolta alla Polizia di Stato e ha finto di aderire alla richiesta degli estorsori. Gli agenti hanno seguito a distanza il giovane mentre si incontrava con i malviventi e consegnava loro i soldi richiesti. In quel momento, gli agenti sono intervenuti e i due malviventi sono fuggiti in direzioni diverse. Uno di loro è stato raggiunto e bloccato dopo una breve resistenza.

Altri agenti hanno pattugliato le zone circostanti alla ricerca della Fiat 500 rubata, trovandola infine parcheggiata in via Alessandro Volta e consegnandola al legittimo proprietario. L’estorsore è stato arrestato, ma le indagini sono in corso per identificare il suo complice.