Chi è Chimera, giovane cantautore catanese: la sua nuova canzone “Fine della trama”

Chi è Chimera, giovane cantautore catanese: la sua nuova canzone “Fine della trama”

CATANIA – Mi tocca scrivere perché creare vite dietro ogni mia canzone è un po’ più facile“: è questo uno dei versi di “Fine della trama“, la nuova canzone di Chimera, un giovane cantautore catanese che intende affermarsi artisticamente nel panorama musicale italiano.

Chi è Chimera

Sono Antonio Tosto, in arte Chimera, ho 22 anni e vengo da Catania“, ha esordito così il giovane intervenendo ai microfoni di NewSicilia. Quando gli è stato chiesto di esporre il significato del suo nome d’arte ha spiegato che “è arrivato un po’ per caso: spesso erroneamente lo paragonano alla chimera mitologica e invece per me è la derivazione dalla parola ‘utopia‘ quindi il sogno, concetto a cui sono sempre stato molto legato e che ho deciso di ‘indossare’ per parlare con le mie canzoni“.

Prima di soffermarci sull’aspetto prettamente musicale, iniziamo a conoscere un po’ meglio l’artista: “Dopo un periodo di inattività musicale – ha raccontato – ho deciso di fare un grande passo lo scorso anno: trasferirmi a Milano e vivere da solo. È stato difficile all’inizio, essendo totalmente impreparato alla vita da ‘fuori sede’, ma dopo qualche lavatrice sbagliata – ha detto ridendo – ho imparato a gestirmi“.

Dietro un cantautore non mancano certamente solidi modelli artistici a cui ispirarsi e in cui rifugiarsi per ritrovare la giusta direzione: “Diciamo che sono un grande fan della musica italiana, ascolto ancora oggi tantissimo il cantautorato e probabilmente i miei ‘idoli’ sono tutti morti, ha affermato con un velo di ironia. “Per quanto riguarda i generi invece passo dal rap, al pop, all’indie, insomma tutto, basta che mi emozioni“.

Com’è nata la passione per la musica

Diciamo che la mia passione per la musica è nata un po’ per caso e un po’ per noia. A 10 anni ho iniziato da autodidatta a suonare il pianoforte per poi abbandonarlo nel periodo del liceo. Verso i 17 anni però – ha aggiunto Antonio – ho scoperto casualmente il cantautorato italiano e mi sono avvicinato prima a Luigi Tenco, De André, Sergio Endrigo per poi spostarmi verso la scuola romana di Venditti e Califano“.

Chimera non si è lasciato scoraggiare e ha continuato a perseguire i suoi obiettivi, senza sapere che di lì a poco anche i genitori – inizialmente perplessi di fronte alle sue ambizioni – lo avrebbero appoggiato nelle sue scelte: “Quando a 17 anni ho raccontato ai miei di voler seguire come un obiettivo e non come un sogno la carriera musicale, la loro reazione è stata di totale panico (ma non li biasimo). Vengo da una famiglia abbastanza tradizionalista con obiettivi lineari e quindi essere la pecora nera un po’ ha pesato. I litigi sono stati tanti ma necessari, in qualche modo fanno parte di questo percorso e ti fanno realmente capire cosa vuoi e non vuoi dalla vita. Fortunatamente dopo qualche tempo ho iniziato ad avere anche l’approvazione morale da parte dei miei genitori e adesso addirittura mio padre è anche mio fan“, ha concluso sorridendo.

“Io scrivo perché…”

Nel momento in cui è stato chiesto all’artista in che modo abbia capito che quella del cantautorato fosse la sua strada, ha parlato del suo complesso rapporto con la musica: “Quando un musicista o un autore dice che scrivere sia uno ‘sfogo’ e che fa bene o mente o è pazzo. Io quando scrivo sto proprio male, e sinceramente non lo faccio per sfogarmi ma per ricordare. Una volta che le parole diventano musica, il ricordo diventa immortale ed è lì che vinco“.

Ancora oggi – ha affermato – rileggo note del passato e ricordo esattamente perché ho usato una determinata parola piuttosto che un’altra, cosa stesse succedendo nella mia vita in quel momento. Quando mi chiedono perché scrivo, la mia risposta è sempre la stessa: arrivare. Se qualcuno, anche una sola persona, si dovesse rispecchiare in un mio brano per farlo suo io ho vinto“, ha spiegato.

“Per me la musica non è mai stata un gioco”

Riferendosi alle sue aspirazioni, ha continuato così: “Io parto sempre col presupposto che questo non sia un sogno ma un obiettivo chiaro. Per quanto gli alti e bassi possano demoralizzarti cerco di essere il più razionale possibile per non perdere di vista la meta. Il mio obiettivo è non fermarmi mai, la musica per me non è mai stata un gioco e forse è per questo che a volte sono troppo esigente con me stesso“.

A detta di Chimera, non è necessario avere un piano B: lui sa cosa vuole e intende crederci fino alla fine, nella convinzione che i suoi sforzi e l’autenticità dei suoi brani lo condurranno dove desidera. “Quando scegli una strada così imprevedibile – ha spiegato – viene automatico pensare che da qualche altra parte sei ‘parato’. Io invece penso l’esatto opposto. Perché qualcuno dovrebbe credere in me e ascoltare la mia musica se io per primo non ci sto credendo al 100%? Bisogna sdoganare l’idea che questo mestiere sia un gioco o un qualcosa di irrealizzabile, anzi tutt’altro. Ritengo che se credi così tanto in te stesso, accetti i punti deboli e lavori per costruire il lato migliore di ciò che fai, da qualche parte esci prima o poi. Non esistono mezze misure.

“Fine della trama”: il suo nuovo brano

Focalizziamoci adesso sulla sua nuova canzone, pubblicata lo scorso 17 marzo. “‘Fine della trama’ – ha raccontato Chimera – è paradossalmente l’inizio della mia storia. Scrissi questa canzone a novembre 2021, quindi tempo fa, eppure credo che in un mercato come questo sia attualissima. In questi anni ho cercato di dare un tono unico alla mia voce e alla mia penna, dietro ogni mia singola parola c’è un significato e non è mai retorica buttata lì per caso. Nel frattempo – ha concluso il cantautore – durante l’anno usciranno altri brani che non vedo l’ora di farvi ascoltare“.

Chimera Antonio Tosto