CATANIA – Da oggi Catania è la pima città siciliana che mette in rete i servizi sociali grazie all’innovativo portale web “Città policentrica“.
Voluto dall’amministrazione comunale e realizzato dalle imprese S.C.p.A Etna Hitech, la cooperativa Fenice, il consorzio Il Nodo, e grazie a risorse del Fondo Europeo, il progetto Catania Città Policentrica si è ufficialmente concluso oggi con la consegna simbolica del portale.
La piattaforma digitale sarà una grande banca dati, a cui i cittadini potranno accedere in modo veloce e facile per avviare pratiche, richiedere determinati servizi senza fare file agli sportelli.
Inoltre, anche gli uffici interni dei servizi sociali potranno comunicare tra loro online.
Il cittadino sul nuovo welfare digitale ha finalmente un ruolo centrale.
“È il primo esempio in Sicilia e siamo molto soddisfatti – ha detto l’assessore comunale al Welfare, Angelo Villari – la digitalizzazione garantisce trasparenza nella erogazione dei servizi e consente agli utenti di aggiornare dati anagrafici, allegare documenti, diventando protagonista e parte attiva del procedimento”.
“Anche i cittadini potranno vedere quali sono i servizi e le modalità di accesso – ha aggiunto la responsabile unica del procedimento, Giusi Delfa – dall’assistenza domiciliare per gli anziani al buono casa, si potranno richiedere i servizi cui segue la valutazione e la presa in carico dell’ufficio”.
Emanuele Spampinato, presidente S.C.p.A Etna Hitech, ha commentato: “Il nostro scopo è mettere al centro il cittadino”.
All’incontro presenti anche Silvana Strano, presidente della cooperativa Fenice, e Fabrizio Sigona, presidente del consorzio il Nodo.
Renato D’Amico, ordinario dell’ Università di Catania ha commentato dicendo: “La digitalizzazione dei servizi online può determinare un efficientismo nel funzionamento della macchina amministrativa, stabilendo un rapporto virtuoso tra chi governa e chi viene governato”.
Claudio Saita, docente del Dipartimento Scienze Politiche ha affermato: “È un processo virtuoso che potrà cambiare il volto dei protagonisti in campo, sia il privato sociale che la pubblica amministrazione”.