Non sarà stato un Natale da horror, ma poco ci è mancato. Poca allegria e parecchi volti scontenti in casa Catania e Sicula Leonzio, tra le grandi deluse finora del Girone C del campionato di Serie C.
Con l’annuncio di sette giorni fa da parte del presidente Ghirelli di rinviare l’ultima giornata del 2019 si è ufficialmente concluso l’anno solare delle due sole siciliane rimaste nella terza serie calcistica italiana dopo il doloroso saluto del Siracusa, fallito e costretto a ripartire dalla Promozione.
Una mezza annata magra che ha dichiarato l’implosione dei progetti tecnici di rossazzurri e bianconeri, partiti dalla griglia iniziale della stagione con obiettivi ben più prestigiosi. Parli di obiettivi mancati e non puoi far altro che pensare al Catania, sulla carta una delle principali candidate per la promozione diretta in Serie B e clamorosamente sgonfiatasi con il trascorrere dei turni alla luce di una resa sul campo estremamente incostante.
Imbattuta in casa ma fragile e remissiva lontano dalle mura del “Massimino”, dove la formazione dell’elefante è capitolata per ben sette volte su dieci occasioni. A farne le spese, all’indomani dell’inopinata debacle contro la Vibonese, il tecnico Andrea Camplone immediatamente rimpiazzato da Cristiano Lucarelli, alla seconda esperienza alle pendici dell’Etna a una sola stagione e mezza di distanza da quella coincisa con il secondo posto alle spalle del lanciatissimo Lecce.
Il secondo “avvento” dell’allenatore toscano ai piedi dell’Etna ha riconsegnato equilibrio e parziale serenità a Biagianti e compagni, nonostante i trambusti societari, le evidenti difficoltà economiche e la recente aggressione all’amministratore delegato, Pietro Lo Monaco.
Oggi gli etnei rimangono aggrappati all’idea play-off e alla suggestione Coppa Italia in virtù del settimo piazzamento in attesa della prima gara del 2020 e della doppia sfida contro la Ternana, conquistata dopo il successo di Catanzaro. Nel frattempo, al vertice del Girone C è emersa la Reggina, autentica dominatrice di questa prima metà di stagione con il punteggio record di 49 punti e altri dati statistici mai visti a questi livelli.
Proprio dall’ultima gara disputata dagli amaranto in casa della Sicula Leonzio preferiamo partire per commentare l’annata finora disputata dai bianconeri. Il bilancio in campionato del club lentinese è a dir poco drammatico, con soli 11 punti in cascina e un desolante ultimo posto che allo stato attuale non consentirebbe agli uomini di Bucaro di agganciare nemmeno il treno play-out.
Meglio non parlare poi, della salvezza diretta distante altre 11 lunghezze. Una beffa, se si pensa che la società capeggiata da patron Leonardi avrebbe preferito di gran lunga inserirsi nella corsa play-off così come emerso nelle intenzioni del finale della scorsa stagione.
L’avvicendamento in panchina tra Vito Grieco e l’attuale tecnico non ha portato i cambiamenti sperati e il recente 2-7 casalingo con la Vibonese (sempre la stessa formazione calabrese a incidere sulle disgrazie siciliane) sembra aver segnato un punto di rottura tra lo stesso club e il parco giocatori.
Cosa aspettarsi dal rientro delle vacanze per Catania e Sicula Leonzio? Sembra inevitabile un profondo rimpasto delle rose, limitatamente alle disponibilità di entrambi i club, per sperare di raggiungere gli obiettivi minimi stagionali. E con questi scenari all’orizzonte non sono esclusi clamorosi addii e avvicendamenti.
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