CATANIA – Renato Marletta, Presidente dell’AIAC Catania e grande conoscitore di calcio, non si meraviglia più di tanto in merito alla vicenda emersa ieri di un presunto coinvolgimento diretto del Catania nell’ambito dell’inchiesta “I treni del gol”. C’è ansia per conoscere gli sviluppi della vicenda. Il popolo rossoazzurro teme il peggio. L’importante, adesso, è fare chiarezza.
Arresti domiciliari per Pulvirenti, Cosentino e Delli Carri…
“Ormai dopo 50 anni di calcio non mi meraviglio di nulla. In questo momento però bisognerebbe conoscere con esattezza i fatti. Sono state rese pubbliche delle intercettazioni ma vanno ben compresi i contenuti dell’indagine. Da un quadro iniziale emerge una presunta responsabilità oggettiva da parte del Catania, ma va accertata a pieno titolo la responsabilità dei tesserati. C’è un’indagine giudiziaria in corso”.
Sembra che ci sia il coinvolgimento di agenzie di scommesse nella vicenda…
“Da quando esistono le agenzie di scommesse sportive assistiamo sempre più di frequente a scenari di questo tipo, con flussi anomali e combine. Purtroppo lo sport ne esce sconfitto e a pagarne le conseguenze sono i tifosi in primis. In questo modo il calcio perde credibilità, lo Stato gioca contro se stesso attraverso quello che ormai è diventato un autentico business. E i soldi sono il male dell’uomo perché portano alla corruzione”.
Ha avuto qualche sospetto di partite “strane” disputate dal Catania nel corso della stagione?
“Penso in particolare al lungo silenzio stampa, al mancato rapporto con i tifosi, legittimamente in contestazione all’indirizzo della società. Ognuno dovrebbe interrogare la propria coscienza. Ci saranno inevitabilmente ripercussioni sul Catania, sui posti di lavoro, Torre del Grifo e l’intero indotto etneo. Non è certamente un bel momento per la città dell’Elefante ma stiamo a vedere cosa succederà. Scandalizzarsi è da ipocriti, chi sbaglia deve pagare”.
Cosa pensa delle parole del Presidente della Lega di Serie B Abodi circa la volontà di fare pulizia?
“Abodi sostiene che la priorità è fare pulizia ma non può dire che il Catania è l’unico responsabile. Va fatta un’inchiesta analizzando i fatti nella loro interezza e verificando la situazione di tutto il calcio italiano. Ritengo che, in verità, la Figc non abbia l’interesse di scoprire i coperchi di tutte le squadre che effettuino combine”.
Cosa rischia il Catania?
“Anche la radiazione è una possibilità. Poi non dimentichiamoci che la società rossoazzurra è una S.p.a. e potrebbe essere sciolta. Il caso Catania, peraltro, potrebbe suggerire alle squadre retrocesse di rivoltarsi provocando un bel guazzabuglio in vista della prossima stagione. Lo scenario non si presenta affatto brillante, aspettiamo con ansia gli sviluppi della vicenda”.