L’era Riccardo Gaucci a Catania: dal sogno Serie B alla battaglia legale sul “Caso Martinelli”

L’era Riccardo Gaucci a Catania: dal sogno Serie B alla battaglia legale sul “Caso Martinelli”

CATANIA – Sono trascorsi più di 20 anni dalla storica promozione in Serie B ottenuta sul campo del Taranto, un momento inciso nella storia del Calcio Catania sotto la guida di Riccardo Gaucci, presidente dei rossazzurri dal 2000 al 2004.

L’era Riccardo Gaucci a Catania: un presidente “alternativo”

I rapporti odi et amo con gli allenatori, una strategia di scouting all’avanguardia per i tempi di allora e la lunga lotta giudiziaria sul “Caso Catania” che portò all’ampliamento del numero di partecipanti in campionato sono soltanto alcuni degli episodi di Gaucci da patron degli etnei.

“Presidente del Catania a 23 anni, una sfida per me”

Quando arrivai a Catania ero giovanissimo, venivo da Perugia con papà Luciano dopo aver gestito la primavera dei grifoni. La tanta voglia di emergere – spiega Gaucci – si è dimostrata sul campo del Massimino. Probabilmente sono stato uno dei presidenti professionisti più giovani della storia”.

L’ex presidente rossazzurro ricorda la meravigliosa accoglienza da parte della tifoseria rossazzurra con sciarpe e striscioni all’aeroporto di Fontanarossa. Si capii subito che sarebbe nata una grande storia alle pendici dell’Etna.

Dal rigore della discordia di Ambrosi all’urlo di Eddy Baggio contro il Taranto

Il mio primo anno di gestione a Catania non partì benissimo, – sottolinea l’ex patron – con l’arrivo di Guerini come allenatore siamo riusciti a fare una serie di vittorie consecutive che ci proiettarono al terzo posto in Serie C1. Se Ambrosi non avesse sbagliato il rigore in casa contro il Palermo probabilmente saremmo arrivati primi”.

Dalla delusione alla gioia per la ritrovata Serie B, una battaglia con un vincitore allo Iacovone: “Fortunatamente nel 2001-2002, dopo aver costruito una grande squadra, si è avverato il sogno Serie B a seguito della doppia battaglia contro il Taranto. Molti giocatori venivano dalla sconfitta dell’anno precedente e si respirava un clima particolarmente elevato per tornare nel calcio che conta, stimoli in più per ottenere riscatto. La squadra è venuta dietro la società, l’esempio principale è quello di Eddy Baggio che dà una spallata a Bonomi e urla per caricare i propri compagni, una cosa mai vista per la pacatezza mostrata dal numero 7 etneo“.

L’esultanza senza freni di Riccardo Gaucci verso la curva etnea 

“Peppe Mascara e Lulù Oliveira le mie gemme. Nakata una scommessa vinta”

Sono legato particolarmente a due calciatori passati da Catania: uno è Lulù Oliveira mentre l’altro porta il nome di Peppe Mascara. Quando il ds Angelozzi fece presente la possibilità di prendere Mascara infortunato dal Genoa non esitai un secondo. In fin dei conti Peppe “PlayStation” si è dimostrato essere uno dei migliori giocatori di quel periodo in un’Italia che pullulava di campioni”.



Piccola parentesi da ricordare per l’originalità del trasferimento è sicuramente quella legata all’acquisto di Hidetoshi Nakata, centrocampista giapponese seguito personalmente dal fratello e acquistato dal Perugia per 7 miliardi e mezzo di lire. Successivamente è stato ceduto alla Roma facendo registrare una plusvalenza importante… una scommessa azzardata vinta.

Caso Catania-Martinelli: “La Federcalcio continua ad ammettere l’errore”

Riguardo il tanto chiacchierato Caso Catania o Martinelli, se potessi tornare indietro ripercorrerei tutte le tappe cruciali di questo percorso verso la giustizia. In quei momenti siamo stati attaccati da tutto il sistema calcio, il Caso Catania è un argomento in auge nelle aule di giurisprudenza. La stessa Federazione ammette ancora oggi che quello di allora fu un errore clamoroso da parte della Federcalcio. Ho messo in campo tutte le forze a disposizione per difendere la mia squadra, una mossa che colpì clamorosamente il Perugia conducendola alla retrocessione“.

“Non volevo esonerare Toshack. Su Graziani e Pellegrino dico…”

Grandi rapporti sono nati con l’allenatore John Toshack, nel 2002-2003. Mi trovai a litigare con mio padre per il suo esonero. Ritengo che con il gallese la squadra avrebbe raggiunto una salvezza tranquilla, veniva seguito e il calcio espresso non era al di sotto dei nostri standard. Altri due uomini a cui sono legato portano il cognome di Graziani e Pellegrino in virtù dello spareggio vinto contro il Taranto

In foto: John Toshack, Gennaro Monaco, Riccardo Gaucci e Ciccio Graziani

Catania in ritiro ad Assisi a luglio: “Ambiente perfetto per la componente fisica e mentale”

Il nuovo Catania passa anche dal ritiro che si terrà nel mese di luglio proprio ad Assisi, città della squadra di cui Gaucci è attualmente presidente.

L’ambiente di Assisi è molto stimolante per la preparazione fisica e mentale dell’attuale Catania FC. Il manto erboso dello stadio è in ottime condizioni pur non avendo una struttura all’avanguardia. Altro quid in più è senza dubbio la città di Assisi, una delle più belle d’Italia e del mondo. Di giorno farà caldo ma trovarsi sotto il monte Subasio garantirà un’aria fresca per riposarsi al meglio. Ancora non sappiamo la data esatta d’inizio ritiro, probabilmente intorno al 12-13 luglio“.

Il calcio da sport a complesso fenomeno globale”

Dai primi anni 2000 ai giorni d’oggi il calcio ha subito una trasformazione da sport a complesso fenomeno globale, l’aspetto più evidente è senza dubbio quello economico. Quando avevamo il Perugia in Serie A – racconta – ricordo un dislivello quasi incolmabile con le squadre blasonate, adesso anche le piccole realtà prendono una mutualità quasi uguale alle altre. Precedentemente – conclude Riccardo Gaucci – la nostra politica si basava sulla ricerca di giocatori sconosciuti da valorizzare per combattere con società economicamente più forti“.