CATANIA – Un simbolo, se così può essere definito, che rimane indelebile oltre alla fede nel mondo sportivo è senza dubbio la maglia del club per cui si tifa.
La procedura per arrivare alle magliette di una squadra ha dovuto sempre confrontarsi con diversi livelli di creazione, dall’idea in sé alla cura del design per rendere il prodotto attraente agli occhi del potenziale trittico cliente-tifoso-appassionato.
Semplicità e sopraffazione, due termini in contrasto
Il vintage, nell’ultimo periodo, è tornato nuovamente in auge a dimostrazione che spesso le cose più belle sono anche le più semplici. Semplicità venuta a mancare in tempi recenti a causa delle tante sopraffazioni, sponsor a caratteri cubitali e colori più disparati… caratteristiche, queste, che spesso non aiutano l’occhio umano ad apprezzare oggetti di difficile interpretazione.
Maglie da calcio, una passione che fa il giro del mondo
La passione per le maglie da calcio accomuna i popoli di tutto il mondo, un mondo separato e isolato nel suo fascino che non conosce atei.
I campioni più grandi della storia del pallone hanno indossato svariati tessuti, divenuti iconici dopo essere stati a stretto contatto con la pelle e il sudore conferendogli un valore aggiunto e, per alcuni, inestimabile.
I “Blancos” del Real Madrid, la casacca casalinga del Valencia 1999/2000, i sobborghi londinesi 1997/98 dove Zola rappresentava un “must” negli svariati pub, la storica prima maglia del Napoli con Maradona a fare da iconica guida e gli olandesi del lontano 1978 costituiscono alcuni dei tanti capolavori di un capitolo sportivo infinito.
Giuseppe Romano, grande appassionato del Catania e delle sue maglie
Un grande appassionato di maglie da calcio, seguito sui social, è Giuseppe Romano che con la sua “Collezione Maglie indossate Calcio Catania” si è fatto strada diffondendo l’amore per la squadra rossazzurra.
Una passione nata nel lontano 2015: “La mia prima maglia è stata quella di Baiocco del 2007/08(pezzo da collezione a cui tiene di più n.d.r.) vinta ad un’asta di beneficenza di Vergassola, ex calciatore e capitano del Siena. Da quel momento ho deciso di aprire la pagina con cui ho raccolto un bacino d’utenza molto grande arrivando a contare 320 maglie da collezione“.
Maglia Baiocco – Calcio Catania 2007/08
“La maglia più vecchia che possiedo risale alla stagione 1981/82 con lo sponsor Bobos. Aspetto simile avrà la casacca della stagione 2023/24 in arrivo“.
Maglia Calcio Catania 1981/82
Qual è, a tuo modesto avviso, la maglia del Catania più bella degli ultimi anni?
“Sicuramente la 2008/09 di Legea, maglia classica a girocollo azzurro. Un capo – prosegue Romano – ricordato soprattutto per la coerenza con i colori di squadra. In diverse occasioni sono state utilizzate tonalità più marcate come il blu scuro creato da Nike negli ultimi anni di Serie C“.
Maglia Calcio Catania 2008/09
E la più bella in assoluto?
“Senza dubbio la Haribo 1982/83, stagione della promozione in Serie A. Rappresenta probabilmente l’indumento più pregiato del collezionismo Calcio Catania nonostante la presenza di un blu che non si sposa correttamente con le politiche cromatiche storiche del club“.
La storica Haribo 1982/83
Tanti brand hanno lavorato per il Catania, esiste una maglia che non è mai passata di moda?
“Le magliette Galex e Puma – spiega Giuseppe Romano – hanno un fascino particolare perché creano quel mix tra infanzia, primi periodi in cui andavo allo stadio, e design durevoli nel tempo. Una maglia vintage che anche oggi potrebbe riscuotere successo in una tifoseria calda e passionale come quella etnea“.
Maglia Calcio Catania 2000/01
Gli sponsor alterano l’appeal di una maglia sportiva?
“Agli occhi del collezionista gli sponsor, sostenitori economici di una società, non alterano l’appeal delle casacche. In merito a questa circostanza – conclude – ricordiamo il Barcellona con Unicef, primo vero sponsor del club blaugrana e trampolino di lancio negli anni a seguire verso i soldi garantiti dalle pubblicità sempre più invasive“.
Fonte foto Facebook – Collezione Maglie indossate Calcio Catania G.R.
