CATANIA – Da venti mesi la squadra di rugby de “I Briganti” di Librino attende senza esito la consegna dei lavori al campo di gioco del San Teodoro Liberato. Un ritardo generato da una posa finora mai avvenuta del tappeto sintetico che ha costretto la compagine catanese ad allenarsi e disputare le gare altrove, lontano dalla loro “casa”.
Gli interventi di ammodernamento sono partiti ufficialmente nel mese di giugno 2019, ma si sono interrotti poco dopo a causa di problemi burocratici e progettuali. La ripresa è avvenuta nell’estate del 2020, quando erano state già sforate diverse scadenze. Tuttavia, si procede a passo di lumaca.
“I lavori vanno veramente a rilento. Siamo sconsolati, non abbiamo notizie. Chiediamo una data della consegna ufficiale dei lavori, cosa che non c’è mai stata fornita“, racconta a NewSicilia il presidente dell’associazione dei Briganti, Mirko Saraceno.
“Essendo lavori pubblici e partendo da un appalto da parte del Comune di Catania credo sia fondamentale avere una data. Ci sono stati tantissimi imprevisti, capisco che in alcuni momenti è stato anche difficile lavorare all’interno del campo, ma stiamo parlando di due anni“.
“Non abbiamo un riscontro, vorremmo avere un dialogo e delle risposte“, prosegue. “Avere il campo in queste condizioni è stato un danno. Siamo stati fermi anche per la pandemia, poiché il rugby è uno sport di contatto. Nel 2019 avevamo svolto le gare, ma ci siamo dovuti appoggiare ad altri impianti sportivi“.
Le difficoltà maggiori, ci spiega il presidente dell’associazione, riguardano in particolare i ragazzi più giovani spesso impossibilitati a spostarsi da Librino verso altre strutture sportive presenti in città: “Noi ci alleniamo al Cibalino, ma per i ragazzi più piccoli risulta difficile spostarsi. Chiaramente, non avendo il campo c’è stata anche una riduzione delle presenze, molti ragazzi si sono persi“.
“Ci alleniamo al campo, anche con i ragazzi, ma sfruttiamo gli spazi a disposizione come cortili, palestre quando si poteva, gradoni, e il campetto sintetico da calcio a 7. Ma dobbiamo convivere con il resto del quartiere, dividendoci il campo. Tre categorie si sono allenate in un campo ridotto, diventa difficoltoso tenere alto l’entusiasmo. Tutto questo ha contribuito in modo negativo allo sviluppo del club“, sottolinea ancora Saraceno.
“Le nostre attività per quanto riguarda le giovanili sono gratuite, i ragazzi non pagano nulla. Non abbiamo avuto un calo economico, ma uno dei nostri maggiori introiti pre-pandemia era quello del bar che durante le partite e il post allenamento era fruito dai genitori. Ma, ripeto, non è un danno a livello economico. Paghiamo un campo comunale per allenare le squadre seniores quando noi non abbiamo un campo del colpa del Comune, è un paradosso. Il Cibalino lo paghiamo, ma ci interessa avere il nostro terreno“.
“I lavori riguardano solo il terreno di gioco, è stato fatto un allargamento abbattendo un muro di contenimento e realizzandone uno nuovo. Ci sono dei tempi tecnici che non possono essere quelli dei due anni. Il muretto è pronto da ottobre 2020 circa, deve essere ultimato il drenaggio per fare defluire l’acqua piovana, perché altrimenti si vanno a creare pozzanghere che non possono esistere in un campo“.
“Si passerà poi – prosegue – alla posa del tappetino anti contraction che cerca di evitare gli infortuni e i traumi, specialmente alla testa. Il trauma cranico è molto attenzionato nel rugby, si devono evitare questi infortuni. Per legge, da parte di World Rugby è previsto l’inserimento. In seguito, dovrebbe essere applicato il manto verde“.
Il problema non sembra avere precedenti in Sicilia. A Messina e Ragusa, infatti, sono stati fatti degli interventi simili e il cronoprogramma dei lavori è stato regolarmente rispetto con risultati eccellenti. A Catania, invece, sembra di essere indietro anni luce.
Secondo Saraceno, “pare che si cerchi in tutti i modi di non portarli avanti, è straziante. Spero che il campo possa essere pronto entro fine agosto, in modo da poter iniziare la preparazione per la prossima stagione con inizio a ottobre riuscendo a tornare a casa“.
Di recente la squadra è stata anche oggetto di diversi attacchi vandalici. In molti, infatti, ricorderanno l’incendio appiccato al pullman del club. Prima ancora si erano registrati anche dei furti. La richiesta dei Briganti, adesso, è quella di mantenere alta l’attenzione per evitare simili episodi.
“All’inizio, quando succede il triste evento, vi è una grande attenzione. Abbiamo chiesto che questa attenzione non si abbassi con il passare del tempo. Non deve essere un’attenzione straordinaria, non solo per i Briganti o il campo di San Teodoro. Non stiamo chiedendo un intervento nella nostra sede, quello che è accaduto si è verificato anche in diverse scuole di Librino. È assurdo che una scuola venga presa d’assalto e che nessuno faccia qualcosa“, conclude Mirko Saraceno.
“I lavori stanno procedendo, ci sono stati una serie di problemi ma si va avanti. Me l’ha assicurato il responsabile delle manutenzioni“, risponde a NewSicilia l’assessore allo Sport del Comune di Catania, Sergio Parisi. “Sono stato sul posto il mese scorso quando i lavori sono ripresi dopo essere rimasti fermi per diversi problemi, legati anche al fatto che in inverno non si poteva lavorare“.
“Ovviamente sono in ritardo perché il progetto è stato modificato per allargarlo e rendere il campo disponibile per gare di serie superiori. Tempi di consegna? Visti i ritardi non si possono fare previsioni“, dichiara in conclusione l’assessore etneo.
Fonte foto: Facebook – Rugby I Briganti ASD Onlus – Librino
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