CATANIA – Al Catania sono finite benzina e idee. È quanto si evince dalle ultime prestazioni sul campo della formazione di mister Giuseppe Raffaele, reduce dall’ultima battuta di arresto per 0-1 al “Massimino” contro il Teramo.
Nel lunch match del sabato la compagine etnea è incappata nell’ennesimo passo falso di un girone di ritorno che rischia di creare più di qualche grattacapo in vista della fase conclusiva della stagione.
Contro la formazione abruzzese è andata in scena la stessa replica già vista in occasione delle ultime uscite. Oggi, così come contro Bari, Vibonese e Palermo, la formazione etnea non ha mai dato l’impressione di poter imporre il proprio gioco e di rendersi realmente pericolosa in zona offensiva.
Al contrario, in particolare durante i primi 45 minuti, sono stati proprio i rossazzurri a farsi dominare, senza mai andare incontro al portatore di palla. Una situazione figlia, probabilmente, della condizione atletica deficitaria di molti elementi costretti a fare gli straordinari a causa delle tante sfide ravvicinate.
Welbeck e Calapai, veri e propri “motorini” della linea mediana, sono tra gli uomini maggiormente sacrificati per reggere l’impalcatura ed evitare un tracollo generale. Inoltre, i continui infortuni degli uomini chiave per la manovra etnea (da Piccolo a Silvestri, per citare i casi più recenti) non giocano certo a favore dell’elefante.
Tuttavia, i problemi dei rossazzurri non riguardano soltanto la condizione fisica, ma anche la lavagna tattica. E in questo caso, i rompicapi sembrano essere davvero tanti per l’ex allenatore del Potenza.
Con le corsie laterali bloccate e un centrocampo muscolare ma povero di elementi capaci di inventare, i centrali difensivi chiamati da Raffaele alla costruzione dal basso sono spesso costretti a scavalcare i reparti, provando a imbeccare in profondità gli attaccanti.
E proprio in attacco sembra consumarsi un imbarazzante paradosso tattico. Sarao, unica punta in grado di raccogliere i suggerimenti proveniente dalle sue spalle, parte spesso dalla panchina. I suoi comprimari (Di Piazza in primis) non sembrano avere le caratteristiche ideali per raccogliere il suo testimone.
La momentanea quinta posizione in classifica e il discreto margine sull’ultimo posto valevole per l’accesso ai play-off di Serie C non devono servire da scusanti per allentare la pressione nel periodo cruciale della stagione.
Da qui in avanti, la formazione di Raffaele dovrà necessariamente ritrovare la brillantezza smarrita per conquistare un piazzamento d’onore e presentarsi al meglio alla ‘lotteria’ da dentro o fuori.
Nelle ultime tre gare della regular season, inoltre, il Catania incrocerà sul suo cammino le dirette concorrenti Catanzaro, Casertana e Foggia. Tutti match ball necessariamente da non fallire, al fine di evitare spiacevoli sorprese.
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