CATANIA – Si chiama Andrea e di cognome fa Mazzarani: eccolo l’uomo chiave di questo Catania.
Proprio lui, il numero 32, che in silenzio si è preso posto da titolare (ed era difficile immaginarlo fuori o seduto in panca) e tutta la piazza etnea con le sue giocate e, soprattutto, i suoi goal.
Arrivato a metà ottobre per rinforzare l’attacco rossazzurro, l’ex Modena è arrivato sotto le ceneri dell’Etna non proprio in perfette condizioni e, infatti, durante le prime partite gioca meno soltanto per mettere minuti nelle gambe. Il suo esordio ufficiale lo fa a Melfi, giocando gli ultimi dodici minuti ma è dai suoi piedi che parte l’azione della rete del definitivo 1-1 di Barisic.
Poi parte da titolare contro il Lecce, giocando 84 minuti, e da lì inizia a piacere a Pino Rigoli che dal campo non lo fa più uscire: in totale sono nove le presenze di Mazzarani con la maglia rossazzurra, con cui ha segnato già quattro reti pesantissime.
La prima, contro il Catanzaro, che valse il 2-1 grazie al quale i rossazzurri riuscirono poi a mettere la partita su binari favorevoli chiudendola con Di Grazia. Quella fu l’unica rete messa a segno dall’attaccante nei primi 45′, da distanza ravvicinata, perché le restanti tre le realizza tutte nella ripresa.
In mezzo tra Catanzaro e Vibonese c’è la Virtus Francavilla: disfatta etnea dove lui gioca però una buona partita, soprattutto di sacrificio. Ma al “Massimino”, contro gli uomini di Vibo Valentia, segna il goal decisivo che vale tre punti pesantissimi e che mette il gas giusto per la prima delle tre vittorie consecutive del Catania. Ne mancavano quindici alla fine, con un po’ di fortuna realizza la rete del vantaggio, viziata da un’essenziale deviazione di un difensore della Vibonese.
Altri tre punti domenica scorsa, a Cosenza: lui riesce a mettere dentro il pallone che vale la prima vittoria in trasferta del Catania in questo campionato, un successo che mancava da più di un anno. Anche se il merito è pienamente assegnato a tutta la squadra, Mazzarani riesce ad essere ancora decisivo sfruttando il prezioso assist di Anastasi e insacca, a porta vuota, il goal dell’1-2.
L’ultimo, martedì contro il Monopoli, vale la rete del tre a zero: coglie al volo l’opportunità di graffiare il portiere avversario ancora una volta e sul tiro a giro di Russotto c’è il suo colpo di testa, Mirarco non può nulla e la ribattuta, ancora a porta sguarnita, è ancora un gioco da ragazzi.
Sì, forse vi sarete accorti che le reti di Mazzarani come livello sono abbastanza facili, non c’è il “golazo” o la rete della domenica: guai però a pensare che sia fortunato, perché il 99% dei goal non è mai facile farli. Non a caso si parla di “effetto Mazzarani“: con lui sul terreno di gioco, in nove partite, il Catania ha fatto 20 punti dei 31 totali (24 con la penalizzazione).
Inoltre, con lui è migliorata la media realizzativa: nelle prime nove giornate, il Catania fece nove goal, nella seconda parte (quella con Mazzarani in squadra) le reti sono 14. Una delle qualità note è la sua posizione in campo: può essere trequartista, centrocampista centrale o esterno d’attacco, sia a destra che a sinistra. In queste nove giornate, il 27enne ha giocato tre volte come centrale in mediana, tre volte come ala sinistra e due come ala destra. Intercambiabile, utile e anche prolifico. Con tre reti nelle ultime tre gare.
La cosa più importante che ha il calciatore romano è l’estro, la fantasia, l’asso nella manica: questo mancava al Catania, elementi di questo calibro possono essere riscontrati in Russotto ma quest’ultimo ne sta dando grazia soltanto ultimamente e che quindi prima mancavano al gioco di Pino Rigoli. Adesso insieme possono creare veramente tanto. Contenimento, fase difensiva ed offensiva unite a tantissima umiltà e consapevolezza: è lui il vero jolly etneo là davanti che può far divertire senza ombra di dubbio i tifosi rossazzurri.
Perché in fondo, Mazzarani, rossazzurro c’è già diventato.