CATANIA – Con la formalizzazione del contratto preliminare per l‘acquisto del Calcio Catania da parte dell’avvocato italo-statunitense Joe Tacopina si conclude quella che si potrebbe definire la seconda parte della vicenda che ha portato al salvataggio definitivo della società etnea.
La prima tappa risale al 23 luglio dello scorso anno, quando al Tribunale di piazza Giovanni Verga, davanti a una folla festante, i soci della Sigi, capitanati dall’avvocato Giovanni Ferraù, annunciarono la conclusione di un affare da un milione e 329mila euro per l’acquisizione della società, ma soprattutto per il salvataggio della matricola 11.700.
Da allora fu compiuto un lavoro piuttosto certosino da parte dei vertici societari per l’allestimento della squadra per il campionato attualmente in corso, accompagnato dalla composizione dello staff tecnico, ma anche per il riassetto economico per un rilancio sul piano dei risultati sportivi.
Un’altra tappa fondamentale è stata quella relativa all’acquisizione da parte della Sigi del restante 4,6 % che apparteneva a Meridi, l’azienda che rappresentava la vecchia proprietà, capitanata dal patron Nino Pulvirenti. Ma il vento del cambiamento si sentiva e già nello scorso mese di ottobre è arrivata la prima offerta da parte dell’imprenditore a stelle e strisce.
Da quel momento si sono susseguite diverse voci riguardanti la data della firma del contratto preliminare, che in un primo momento era stata collocata con una settimana di anticipo. L’ultima settimana è stata caldissima, ma, come detto dall’avvocato Ferraù, le promesse si mantengono e, dopo l‘atterraggio a Catania avvenuto venerdì, nella giornata di ieri è stata posta la parola fine su una lunga telenovela. All’ultimo atto hanno fatto seguito le dichiarazioni del nuovo proprietario, che non ha nascosto il suo entusiasmo.
Adesso la speranza dei tifosi rossazzurri è quella di lasciare il prima possibile la Serie C per tornare a pensare in grande.
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