CATANIA – Soffiano venti di guerra. Non poteva, il Teatro Massimo Bellini, restare sordo alla tragedia del popolo ucraino. Ed è un “concerto per la pace” quello che domenica 13 marzo alle 17,30 risuonerà nella sala del Sada, che accoglierà ad ingresso libero uomini e donne di buona volontà, lasciando a ciascuno il gesto di un’offerta volontaria.
Il tempio etneo della musica sarà così tra i primi al mondo ad aprire in questo frangente le porte alla cittadinanza, per celebrare insieme il rito di un intenso concerto sinfonico-corale, in cui risuoneranno capolavori immortali che lamentano di popoli offesi dalla furia bellica.
Una testimonianza di concreta solidarietà: perciò l’ente lirico etneo ha voluto coinvolgere la Croce Rossa Internazionale in un’iniziativa mirata a dare un forte segnale di fratellanza e promuovere, al tempo stesso, una raccolta fondi quanto mai necessaria.
Sul podio Fabrizio Maria Carminati, bacchetta di fama internazionale e direttore artistico del “Bellini”, che schiererà al completo Orchestra e Coro, quest’ultimo istruito da Luigi Petrozziello.
Come sottolinea il commissario straordinario Daniela Lo Cascio: “La pace ha armi, o meglio argomenti, che la guerra non conosce. La guerra è figlia dell’odio. La pace è invece figlia dell’amore. Le frecce al suo arco per fortuna non sono letali: se colpiscono al cuore delle nostre coscienze, è per renderci migliori, risvegliando in noi inviolabili imperativi morali, la sacralità della vita, il diritto alla libertà, il rispetto per la bellezza che ci circonda. Gli stessi valori che trasmettono l’arte e la cultura, autentici baluardi contro l’imbarbarimento di cui si nutre la violenza. È questo il vero collante che aggrega i popoli. E lo è in particolare il linguaggio universale della musica. Grazie dunque alla generosità delle nostre masse artistiche, e grazie alla Croce Rossa per l’adesione all’iniziativa e l’eroico impegno umanitario che da sempre la contraddistingue.
Il Teatro Bellini è perciò orgoglioso di essere tra i primi al mondo ad entrare nell’ideale circuito dei concerti per la pace che in queste ore uniscono il pianeta. Sono la protesta più efficace perché condivisa al di là dei nazionalismi e delle appartenenze”.
Osserva il sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano: “Musica per la Pace: due grandi valori universali s’incontrano e si rispecchiano, due vette dello spirito si riconoscono quali sorelle, fatte della stessa sostanza di amore e bellezza che nobilita l’umanità. Grazie alla disponibilità delle maestranze dell’ente, abbiamo sentito forte il dovere di promuovere un concerto di solidarietà per la popolazione ucraina e siamo onorati di aver coinvolto nell’evento la Croce Rossa Internazionale, associazione umanitaria benemerita e senza confini. Ringraziamo per l’adesione il presidente nazionale Francesco Rocca, che guida altresì la presidenza della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, e il presidente del comitato catanese Stefano Principato. Tutti siamo chiamati a difendere la pace, anche il mondo dell’arte, e della musica classica in particolare, che pure è stato inevitabilmente scosso da questo conflitto. Uno scontro fratricida che deve lasciare spazio al dialogo, nella certezza che solo l’ascolto della ragione e delle ragioni possa unire i popoli, così come li unisce l’ascolto della musica”.
Sull’impegno sul campo si sofferma Stefano Principato, presidente della Croce rossa italiana-Comitato di Catania: “Stiamo vivendo un momento storico particolare, assistendo, increduli, al riproporsi di scene di guerra che pensavamo confinate nel nostro più buio passato. Senza entrare nel merito del conflitto e del suo casus belli, ottemperando a quel principio di Neutralità che contraddistingue l’operato della Croce Rossa, ci siamo subito attivati per aiutare chi soffre sia in Ucraina sia negli stati limitrofi. Sul territorio di Catania, in particolare, abbiamo prestato immediata assistenza ai profughi giunti presso l’aeroporto Vincenzo Bellini e stiamo promuovendo un’attività di raccolta fondi. Il concerto per la pace s’inserisce perfettamente all’interno di questa grande rete di solidarietà, utilizzando la musica per parlare un linguaggio universale in grado di arrivare al cuore di tutti, così come dovrebbe fare la parola pace. Non posso pertanto che ringraziare il commissario straordinario Daniela Lo Cascio e il sovrintendente Giovanni Cultrera e tutto lo staff del Teatro Massimo Bellini per questa ennesima prova di estrema sensibilità dimostrata”.
Per Fabrizio Maria Carminati che parla di violenza dell’uomo contro l’uomo: “La violenza dell’uomo contro l’uomo, che la guerra amplifica nella strage collettiva, è in sé esecrabile e foriera di tragedie incommensurabili. Il programma musicale è perciò incentrato, per la gran parte, su pagine celeberrime che lamentano il dolore e l’aspirazione alla libertà di ogni popolo soggiogato dall’oppressore.
Apertura con l’opera belliniana “Norma”: Un messaggio inequivocabile fin dall’apertura, affidata alla sinfonia di Norma, in cui Vincenzo Bellini, immortale genius loci, mette in musica la sofferenza dei Druidi, piegati nelle patrie Gallie sotto il giogo romano. Altrettando esplicite le rivendicazioni al rispetto dei popoli che ispirano i melodrammi verdiani intrisi di fervore risorgimentale: in programma non solo due momenti salienti di Nabucco, ossia la sinfonia e il coro “Va’ pensiero”, vero e proprio manifesto dell’irredentismo, ma altresì il “Choeur des pelerins” da Jerusalem, l’infuocata sinfonia dei Vespri siciliani e il coro “Patria oppressa” da Macbeth“.
In locandina anche i bellissimi cori di due opere mascagnane: “Gli aranci olezzano” da Cavalleria rusticana e l’Inno del Sole da Iris. E gli struggenti “Intermezzi” operistici di Pagliacci di Leoncavallo e Manon Lescaut di Puccini.
Per finire ribadendo l’aspirazione alla libertà dalla tirannide che innerva il rossiniano Guglielmo Tell, di cui verrà eseguirà la sinfonia celeberrima. Una storia di coraggio e fierezza contro la tirannide, che risuona come auspicio e monito per l’umanità.