Arturo Brachetti: “Vivo con la consapevolezza di trasmettere dei sogni”

Arturo Brachetti: “Vivo con la consapevolezza di trasmettere dei sogni”

CATANIA – Arturo Brachetti è cordiale e disponibile. Look total black e ciuffo inconfondibile. Acclamato dalle platee internazionali ritorna nella nostra città in occasione della tappa catanese del suo tour “Solo”.

Incontriamo l’artista torinese durante la registrazione della nuova puntata di Meraviglioso, scoprendo com’è nata la sua carriera di trasformista capace di dare vita a diversi personaggi in un battito di ciglia. Ritorna protagonista in Sicilia sul palco del Metropolitan con lo spettacolo “Solo” un one man show in cui darà vita ad oltre 400 personaggi.

Ci racconta com’è nato l’artista Arturo Brachetti? “Ad undici anni i miei genitori decisero di mandarmi in seminario, perché speravano che diventassi prete. All’età di tredici anni ho incontrato un sacerdote trasformista e ho trascorso tutta la mia adolescenza ad imparare le magie”.

So che da adolescente era molto timido… “È vero. Ricordo lo stupore e la meraviglia quando entrai in contatto con gli oggetti misteriosi e i libri della stanza della magia di questo sacerdote. M’innamorai subito, ma essendo timidissimo mi travestivo per fare i giochi di prestigio”.

Ricorda la sua prima trasformazione? “Certo, avevo sedici anni. Era una strega che diventava una donna e poi un uomo. Adesso è la mia trasformazione più veloce che dura un secondo e mezzo”.

Possiamo dire che da quel momento ha iniziato a tracciare il suo futuro… “In quegli anni ho imparato a mettere tre, quattro personaggi insieme. Nel 1979 sono partito per Parigi ed è iniziata la mia carriera, perché ero l’unico che si occupava di magia riportando in vita l’arte del trasformismo iniziata da Leopoldo Fregoli”.

Nel 2006 è entrato nel Guinness dei primati come il trasformista più bravo e veloce al mondo capace di dare vita ad uno spettacolo di oltre due ore. Cosa si prova a sapere di essere il più bravo? “Una grande responsabilità. Significa dormire poco di notte ed essere sempre capace di accontentare ed esaudire i desideri del pubblico, che viene ad applaudirti. Vivo la sindrome da prestazione con la consapevolezza di trasmettere dei sogni”.

Tra pochi giorni si concluderà la tournee italiana con le ultime date tra Sicilia e Calabria. Cosa sta preparando? “Sono stati quattro mesi meravigliosi ricchi di emozioni e di grande affetto da parte del pubblico. Questo spettacolo andrà in giro in Europa e riabbraccerà le più grandi platee internazionali da Parigi a Londra per poi ritornare di nuovo in Italia”.

Elisa Guccione