Versi poetici pervadono la didattica a distanza al C.D. “G. Fava” di Mascalucia

Versi poetici pervadono la didattica a distanza al C.D. “G. Fava” di Mascalucia

MASCALUCIA – Le nuove abitudini di condotta igienico relazionale – che hanno rivoluzionato la vita del cosiddetto villaggio globale e determinate da quel mostro che tutti noi conosciamo come Covid-19 – sono state imprevedibili  per tutti.

Un’esperienza presente ricca di ansia e di tensione, che sicuramente ha sconvolto la vita di interi popoli poiché vissuta in un contesto di allarme intriso di drammaticità che trova difficoltà e soprattutto impossibilità a trovare in maniera pragmatica la data di una fine con il ritorno alle vecchie e serene abitudini di relazione.

Un’emergenza che non ha solo sconvolto la vita degli adulti ma anche quella dei bambini che, dopo un’iniziale piacevole sorpresa dovuta alla possibilità di trascorrere inaspettate vacanze, seppur a casa, con mamma e papà, hanno iniziato ad avvertire l’ansia e la tensione latente nell’aria, non comprendendo appieno, con il passare dei giorni, il prolungamento della sosta scolastica forzata e il relativo distacco da compagni e insegnanti.

Per mitigare ciò la scuola si è attivata in tutti i modi, organizzando la didattica a distanza attraverso processi telematici in grado di poter fornire piattaforme utili a ricreare quella classe, seppur in forma virtuale, in cui tutti potessero sentirsi seppur lontano vicini, uniti in un grande abbraccio anche se privo di contatti.

Le insegnanti si sono dunque attivate proponendo fra l’altro anche attività che stimolassero la fantasia tramite nuovi giochi e lavori non solo prettamente didattici: come cucinare insieme alla mamma, sfidarsi in giochi da tavolo. Il tutto al fine di poter mantenere viva e stimolare l’innata creatività dei piccoli.

Ma la creatività al Circolo Didattico “Fava” di Mascalucia, guidato dal Dirigente Scolastico prof.ssa Maria Gabriella Capodicasa, non si è solo manifestata attraverso i bellissimi lavori prodotti dai bambini bensì anche attraverso le note creative concepite dalle stesse docenti; come il caso dell’insegnante Mari Di Vita che ha scritto una bellissima poesia in dialetto siciliano, dedicandola a tutto il “suo mondo scuola Fava”. Bellissime rime dove si ritrovano espressi i sentimenti di stupore e incredulità legati alla conoscenza di questa malattia pandemica. “Cu l’ava a diri ca’nto 2020 lu ‘virus corona’ ava invadiri l’italia cu accussi tanta aggressività“; l’iniziale scetticismo e posizione cauta della società riguardo il Coronavirus – “a principiu s’ava pigghiatu sutta  gamba ma pi precauzioni s’ ava pinsatu di chiudiri pi du iorna li scoli comu istituzioni.

Forti e incisive si ritrovano le rime dedicate alla descrizione riguardo la carica distruttiva presente nelle caratteristiche del virus “mutu mutu mieti vittimi“. Particolarmente espressive e accorate i versi dedicati al male fatto alla natura ad opera dell’uomo: “Tutti li sconvolgimenti ca l’omu ha creatu a la matri natura danni ha arricatu“. Commozione viene ritrovata fra i versi quando si ritrova l’invito e l’accorata preghiera rivolta all’umanità nell’aver Fede. Quella Fede che da sempre ha sostenuto il popolo cristiano nei momenti più tragici che hanno accompagnato la vita dell’uomo: “Sulu la fidi ni po aiutari aggrappamuni fotti a lu Signuruzzu“. Note poetiche dunque bellissime che alla fine ritrovano, nell’interminabile tunnel  della tragedia che sta colpendo attualmente l’intera umanità la speranza di un domani sereno: “E ca di la quarantena  a vita nova niscemu e comu n’arcobalenu ca è preludio di tempu serenu“.