Staring at the stars: pomeriggi da astronomi all’Istituto “Gemmellaro” di Catania

Staring at the stars: pomeriggi da astronomi all’Istituto “Gemmellaro” di Catania

CATANIA – “Secondo voi, cosa fa un Astronomo?”. Così si è aperto il primo incontro con la Dott.ssa Bufano, ricercatrice dell’Università degli studi di Catania che ha condotto “brillanti” pomeriggi dedicati al progetto di astronomia all’Istituto “Gemmellaro” di Catania, grazie all’assistenza della prof.ssa Scapellato, docente di Scienze dell’Istituto e referente di tale progetto e alla volontà della Dirigente Scolastica Concetta Valeria Aranzulla.

Dopo aver spiegato quanto sia impossibile per un astronomo condurre esperimenti diretti sulle proprietà dell’Universo, la dottoressa Bufano, ha messo a disposizione degli studenti delle slides che hanno fornito loro esempi visibili di fenomeni stellari che possono essere esaminati.

Di grande interesse è stata la spiegazione relativa all’esplosione delle supernovae e alla loro ricerca sul piano galattico, che ha chiarito ampiamente che senza supernovae non ci sarebbe la vita, per lo meno come la intendiamo noi. In seguito all’esplosione delle supernove, il materiale stellare, che per l’appunto è ricchissimo di elementi chimici, viene restituito allo spazio e va ad arricchire le nubi di gas e polvere interstellare che successivamente daranno origine a nuove stelle, pianeti e galassie.

Grazie ad una serie di immagini gli allievi hanno seguito con grande interesse ed entusiasmo la nascita, la vita e la morte di una stella ed hanno potuto ammirare la bellezza della nostra Via Lattea. Si è sottolineata l’importanza dello studio multifrequenza che rileva le emissioni delle sorgenti astrofisiche dovute ai diversi processi fisici.

Dopo la parte teorica si è passati all’azione: i ragazzi sono stati invitati a visualizzare mappe radio e infrarossi attraverso le quali hanno analizzato varie porzioni della Via Lattea. Attraverso la selezione di sorgenti luminose scelte a loro piacimento, hanno potuto capire come l’infrarosso e il radio, rispetto alla luce visibile, permetta di indagare oggetti nascosti alla vista dei sensori ottici, come ad esempio regioni di formazione stellare o resti di supernovae. Hanno confrontato le stesse aree sia nella mappa radio che in quella infrarossi ed hanno potuto capire e classificare la natura dell’oggetto scelto. Come prodotto finale si è arrivati alla elaborazione di un’immagine a tre colori RGB in cui la differenza fra le emissioni delle varie sorgenti nelle differenti bande era facilmente individuabile. Si è compreso che nonostante l’esplosione delle supernovae sia un fenomeno di tipo distruttivo, ricopre un ruolo chiave nell’evoluzione dell’universo, con effetti percepibili anche qui sulla Terra.

Questa fragorosa esplosione stellare si è rivelata, infatti, il più efficiente e completo meccanismo di arricchimento chimico delle galassie. Non tutti infatti sanno che la maggior parte degli elementi che si trovano oggi nella Terra e negli stessi esseri umani sono stati sintetizzati all’interno delle stelle, compreso l’ossigeno che respiriamo!

Gli studenti, sotto la guida della Dott.ssa Bufano, hanno imparato ad utilizzare un Tool professionale per la visualizzazione di immagini. Tutto viene dalle stelle e, romanticamente, possiamo concludere che… anche noi siamo polvere di stelle!

Articolo redatto in collaborazione con la referente del progetto, Prof.ssa Cinzia Scapellato