CATANIA – Lo smartphone può rappresentare un “pericolo” reale per i giovani. Questo in sintesi il tema dell’incontro del 23 febbraio per gli studenti delle classi seconde e terze classi della scuola secondaria di I grado “Don Bosco” di Catania.
A relazionare su questo argomento di scottante attualità è stata la Dott.ssa Simona D’Urso, giornalista professionista, addetto stampa del Cus Catania e docente di Comunicazione e Multimedialità presso la Facoltà Teologica di Sicilia.
Il telefonino è per tutti noi un’appendice insostituibile ma che nasconde molteplici insidie. Secondo una ricerca del 2018: il 54,6 % della popolazione italiana tra i 4 e 17 anni possiede un telefono cellulare. Numeri in parte allarmanti se associati all’enorme mole di dati che viaggiano in rete.
“Ogni giorno – spiega la Dott.ssa D’Urso – vengono prodotti 575mila tweet al minuto, se invece consideriamo l’attività degli utenti su Google, in media vengono effettuate 5,7 milioni di ricerche al minuto. Se ci spostiamo su Instagram le foto postate in un minuto sono addirittura 65.000. Questi dati testimoniano che su una popolazione di 60 milioni di italiani, 51 milioni usano costantemente il web per comunicare, informarsi e cercare notizie. I social hanno avuto un incremento pari al 5,4% e di conseguenza l’età media di chi possiede uno smartphone si è abbassata notevolmente. Altro dato allarmante riguarda il tempo trascorso sul web che è in media di 6 ore al giorno”.
Tutti questi numeri mettono in luce un problema concreto: la difficoltà di “comunicazione” tra i giovani. Altro elemento preoccupante è la solitudine che spesso molti giovani vivono durante l’adolescenza a scuola e in famiglia. A tale proposito è fondamentale interrogarci sugli strumenti tecnologici che usiamo ogni giorno e che segnano il nostro modo di rapportarci agli altri. Internet è certamente uno strumento formidabile, che ha radicalmente trasformato il nostro stile di vita. Un posto di primo piano lo occupano i “social network“, ovvero quei siti o programmi grazie ai quali è possibile condividere materiali e/o contenuti con altri utenti online, creando una rete molto vasta di contatti. Ma quali sono i rischi a cui i giovani vanno incontro usando i social? In primis il fenomeno del cyberbullismo, tristemente in crescita tra i giovanissimi.
Questo fenomeno ha le stesse caratteristiche del bullismo tradizionale, con la particolarità che esso si manifesta attraverso la rete internet, in diverse forme e con conseguenze potenzialmente più gravi del bullismo offline. Le finalità sono le stesse del bullismo tradizionale, ma nel cyberbullismo il comportamento lesivo ha maggior risonanza e risulta spesso inarrestabile, negando alla vittima qualsiasi rifugio o via di fuga. Tra le altre problematiche legate all’uso dei social: il furto d’identità, la diffusione illecita di immagini e come detto sopra la dipendenza da smartphone.
Questo incontro di formazione ha certamente aperto uno spiraglio di luce tra i nostri studenti, che spesso cercano di vincere la noia grazie al telefono, croce e delizia del mondo di oggi. Spesso i genitori sono assenti o poco informati sulle abitudini informatiche dei loro figli. È prassi consolidata che quando alcuni studenti postano video o messaggi deridendo i compagni di classe, i genitori rimangono all’oscuro di questi fatti, fino a quando non vengono informarti dal Dirigente scolastico.
Per queste ragioni il Dirigente Valeria Pappalardo ha previsto un’ulteriore incontro di formazione con la Dott.ssa D’urso rivolto ai rappresentanti dei genitori che si terrà martedì 28 febbraio prossimo.
Articolo redatto in collaborazione con la Prof.ssa Cocina Daniela Rosa