CATANIA – In occasione della conclusione del progetto POR FSE SICILIA 2014-2020 AZIONE 10.2.3 “CostruiAmo una rete di pace” al plesso “Quasimodo” dell’I.C. “P. S. Di Guardo-Quasimodo” di Catania, giorno 16 marzo, ad iniziare dalle ore 8,30, si terrà il seminario divulgativo rivolto ai Dirigenti Scolastici e ai referenti Erasmus e di educazione civica delle scuole della provincia di Catania. Il seminario sarà un’occasione per confrontarsi sulle attività portate avanti all’interno del progetto, che ha visto coinvolte oltre all’istituto ospitante scuole della Giordania e della Tunisia, e dialogare con gli ospiti giordani presenti a Catania e quelli in collegamento dalla Giordania stessa.
Sarà un momento molto particolare, dato che per la prima volta il personale di una scuola giordana viene in maniera ufficiale in Italia. Tutto ciò è stato possibile grazie ad un progetto innovativo voluto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, dall’INDIRE e dalla Regione Sicilia che hanno messo a disposizione della scuola i fondi previsti dal POR FSE SICILIA 2014-2020 AZIONE 10.2.3.
Durante l’incontro si parlerà di Agenda 2030, di pace e solidarietà, di scambi interculturali con i paesi extraeuropei. Tra gli ospiti sarà presente anche Carlos Palma, educatore e fondatore del progetto “Living Peace International” che ha festeggiato quest’anno il decennale della sua nascita, un progetto che promuove l’educazione alla solidarietà e alla pace. Proprio dall’adesione dell’IC “P. S. Di Guardo-Quasimodo” a questo progetto hanno avuto origine le azioni progettuali del POR FSE SICILIA 2014-2020 AZIONE 10.2.3 “CostruiAmo una rete di pace”.
A conclusione del seminario gli alunni della scuola secondaria di I grado si esibiranno in una performance teatrale dal titolo “Pace Amore coinvolgono eternamente” (realizzato nel laboratorio “Maschere nude” finanziato con il progetto 10.1.1A-FDRPOC-SI-2022-10 “Socializziamo).
La Dirigente, Prof.ssa Simona Perni, esprime così la soddisfazione di accogliere un importante evento: “La scuola ha una responsabilità speciale: è il luogo in cui si formano i futuri cittadini responsabili autonomi, partecipativi, solidali. Educare alla pace non vuol dire aggiungere una nuova disciplina o un nuovo sapere, ma concretizzare lo sfondo di ogni processo educativo e formativo. Grazie a questo progetto abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con culture diverse dalla nostra a cui ci unisce la voglia di trasmettere alle future generazioni il rispetto della dignità e dei diritti fondamentali di ogni persona, riconoscendo e valorizzando ogni diversità”.