CATANIA – “E se dovessi dubitare di ogni mia conoscenza?“, così dal palco recita Federico Pititto, alunno della professoressa Eliana Ardilio, nei panni di Renato Cartesio.
Si è concluso giorno 4 giugno, presso l’Auditorium dell’Istituto Vespucci di Catania, il laboratorio teatrale degli studenti del Liceo scientifico e linguistico Boggio Lera, a cura della professoressa Ardilio, con lo spettacolo “Cogito ergo sum“, regia di Dario Castro e Daniele Caruso dell’Accademia Internazionale del Musical e sceneggiatura di Leonardo Coco, alunno della stessa docente.
Lo spettacolo
Lo spettacolo prende spunto dagli eventi più importanti della biografia di Cartesio e dai concetti cardine della sua filosofia, per regalarci una preziosa lezione di vita.
La realizzazione dello spettacolo si è snodata su una doppia ambientazione delle scene: sul palco si è narrato il passato, il Seicento, attraverso la figura di Cartesio e dei personaggi con cui egli entrò in relazione, come Maurizio di Nassau, Isaac Beeckman ed Elisabetta di Boemia, con cui il filosofo ebbe un importante scambio epistolare.
Sulla scena anche Galileo Galilei, intento a difendere le proprie idee e scoperte scientifiche davanti il tribunale dell’inquisizione, reso in chiave moderna.
In platea invece si è svolto il presente, attraverso una lezione di filosofia ad una classe, che vede protagonista Silvio, un ragazzo inizialmente svogliato, ma che conoscerà il pensiero e la vita di Cartesio vivendo un’esperienza suggestiva, traendone un insegnamento molto importante.
Nella finzione teatrale, a livello quasi onirico, questi due mondi interagiscono, comunicano e si scoprono più vicini e simili di quanto la distanza temporale possa far pensare.
Il messaggio veicolato dallo spettacolo è incentrato sull’importanza dell’esercizio del dubbio come primo passo di una conoscenza valida e certa ma soprattutto libera, fondamentale obiettivo per i ragazzi di oggi, bombardati da un fiume di notizie, in cui è sempre più difficile discernere il vero dal falso.
Le parole della professoressa Ardilio
“Questa rappresentazione – riferisce la professoressa Ardilio – nasce dall’interesse e dalla passione dei ragazzi per lo studio della filosofia e li ha visti protagonisti di un importante e profondo percorso di crescita e scoperta di sé“.