La lotta al racket e all’usura al Liceo “Spedalieri” di Catania insieme all’ASAEC per la diffusione del “Decalogo Antiracket”

La lotta al racket e all’usura al Liceo “Spedalieri” di Catania insieme all’ASAEC per la diffusione del “Decalogo Antiracket”

CATANIA – Sempre più docenti e classi sentono l’esigenza di unire alle conoscenze di educazione civica percorsi di cittadinanza attiva, che riescano a concretizzare le riflessioni svolte in aula in azioni di miglioramento del territorio. Proprio questa è la modalità scelta dal Liceo Classico “N. Spedalieri” di Catania e dall’“ASAEC – Associazione AntiEstorsione Catanese Libero Grassi” per realizzare le progettualità comuni e che ieri mattina ha consentito alla classe III Liceo sez. B di essere protagonista dell’iniziativa svoltasi presso la stazione “Giovanni XXIII” della metropolitana, cioè l’affissione del “Decalogo Antiracket” nelle zone d’attesa dei treni.

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In virtù della Convenzione stilata ad inizio d’anno grazie alla volontà della Dirigente Scolastica Prof.ssa V. B. Ciraldo, sempre attenta alle tematiche civili ed alla crescita sociale delle classi, la III B ha iniziato ad
approfondire la complessa problematica seguita dalla prof.ssa A. Cantaro, dal prof.re A. Acquaviva e
soprattutto dalla presenza dell’ASAEC. Si è lavorato insieme al Presidente dell’Associazione Antiracket, avvocato N. Grassi e ad una vittima dell’usura che ha scelto di denunciare perché ha colto nell’Associazione una presenza che l’ha accompagnata passo dopo passo eliminando la solitudine e la paura che assalgono le vittime della criminalità organizzata.

Dalla riflessione all’azione, il passo è stato breve e così la IIIB ha sposato con entusiasmo l’idea di diffondere la cultura della denuncia e della ribellione all’illegalità tramite l’affissione nelle varie stazioni della metropolitana di Catania del “Decalogo antiracket”. La presenza di giovani cittadini e cittadine è stato uno sprone ulteriore per le personalità che hanno presenziato all’iniziativa: l’Ing. S. Fiore, presidente della FCE, Monsignor Genchi, Sua Ecc. la Prefetta Maria Carmela Librizzi hanno fatto notare nei loro interventi come condividere un momento simile con una classe sia stata una forte sollecitazione alla maggiore responsabilità verso la città e la popolazione, auspicando che la collaborazione civile tra Istituzioni e scuola continui per come oggi è stata ben effettuata dal Liceo “N. Spedalieri”.

Particolare apprezzamento è stato riservato a quanto Stefania e Luca hanno letto a nome della classe su Catania e sull’urgenza di contrastare la mafia: “…i primi a dover agire contro queste ingiustizie siamo noi,
vittime e spettatori di numerose estorsioni e la denuncia è il primo passo; per vincere bisogna PARLARE. D’altronde, come disse lo stesso Peppino Impastato: ‘La mafia uccide, il silenzio pure’… quando l’intimidazione mafiosa ci colpisce non siamo soli: il territorio ci offre l’appoggio delle associazioni antiracket…quello di oggi è un gesto per noi altamente simbolico, perché se noi giovani cittadine e cittadini possiamo stamattina appendere questo decalogo per consentire alla cittadinanza di conoscere il problema e i modi per risolverlo, probabilmente una speranza c’è”.

E proprio con una speranza ed una fattiva promessa giovani, Autorità ed Asaec si sono salutati: quella di poter vivere a breve in una realtà sociale in cui le Associazioni Antiracket ed i loro Decaloghi non abbiano più ragione di esistere!!!