CATANIA – All’interno dell’ampio ventaglio di opportunità formative proposte – e grazie al supporto della libreria Mondadori Book Store di Catania – ha avuto spazio anche quest’anno, nella scuola “Q. Maiorana” di Catania, l’incontro degli studenti con due importanti scrittori italiani.
Fabrizio Silei
Autore di numerosi romanzi per ragazzi e per adulti, vincitore del Premio Andersen Mondo dell’infanzia 2012, sociologo e attento conoscitore dell’animo umano, Fabrizio Silei ha dialogato con l’attenta platea di giovani alunni invitandoli a riflettere su temi importanti come le relazioni genitori/figli, le diverse declinazioni dell’amore, il rispetto reciproco.
Le parole della Dirigente Barbagallo
“Promuovere la lettura ed aiutare i ragazzi a scoprirne il piacere – sostiene la Dirigente Scolastica dott.ssa Gisella Barbagallo – è un preciso obiettivo formativo che il corpo docente persegue, scegliendo con cura i libri da proporre ai nostri alunni”.
Educare le nuove generazioni alla lettura non significa solo insegnare loro a usare correttamente la sintassi italiana, selezionare il registro linguistico più adeguato o ampliare il proprio bagaglio lessicale; tutte motivazioni lodevoli ma pur sempre seconde alla ragione fondamentale per cui i docenti, raccordati dalla Prof.ssa Antonia Linda Seminara, referente del progetto lettura e coordinatrice del Dipartimento di Lettere, hanno scelto i testi di Fabrizio Silei e Giuseppe Catozzella: essi, infatti, hanno la caratteristica di educare con le storie attraverso le quali il lettore può immergersi in altre vite e così interpretare la propria, imparandone ad affrontare le difficoltà e le sfide.
Ne “Il bambino di vetro”, ad esempio, l’autore mette a fuoco il desiderio di Pino di andare a scuola, di giocare con i suoi coetanei; tuttavia, l’apprensione dei suoi genitori per il suo stato di salute gli impedisce di vivere a pieno la sua infanzia. Alla fine, sarà la sua voglia di vivere a prevalere su tutto, perfino sulla sua malattia. Una storia che invita a riflettere e a chiedersi quanti ragazzi, perfettamente sani, vivono sentimenti di ansia e paura, a volte magari come riflesso di un pensiero altrui.
E ancora, la storia di Nicola, protagonista di “Nemmeno con un fiore”, affronta il delicato, e tristemente attuale, tema della violenza sulle donne. Fondamentale sensibilizzare i giovani sul rispetto verso il genere femminile e più in generale favorire il processo di consapevolezza circa la possibilità di operare delle scelte autonome e libere: come Nicola, ognuno di noi è chiamato a scegliere che uomo o donna vuole essere.
Giuseppe Catozzella
L’ultima tappa di questo viaggio nel mondo della lettura e degli autori, ha visto come ospite della scuola Giuseppe Catozzella, autore di numerosi best seller e vincitore del Premio Strega nel 2014 con il libro “Non dirmi che hai paura”.
“Non dirmi che hai paura”, “Il grande futuro” e “E tu splendi” compongono quella che l’autore ha definito la “Trilogia dell’Altro”. L’Altro, lo Straniero, raccontato da uno scrittore occidentale, che si espone al paradosso del racconto, attraverso tre momenti “omerici”: il Viaggio, la Guerra e l’Approdo. E in questa scia si colloca il libro proposto agli studenti delle classi terze: “Il ragazzo contro la guerra. Una storia di Gino Strada”, che ci ha permesso di ripercorrere insieme a Yanis, ragazzino afghano, il viaggio intrapreso da Gino Strada verso Kabul nel 2001.
Un dialogo ricco di interventi appassionati e di riflessioni, durante il quale è stato trattato il tema non facile dei diritti umani, violati a danno di coloro i quali, a differenza dei potenti, la guerra la subiscono. Attraverso le parole dell’autore è emersa la figura di Gino Strada, la sua solidarietà e vicinanza a chi dalla guerra veniva travolto senza averne responsabilità; un personaggio che, insieme ai numerosi volontari di Emergency che con lui hanno collaborato continuando ancora a salvare milioni di vite, è certamente fonte d’ispirazione per i ragazzi.
Ancora una volta, dunque, grazie all’impegno di un’intera comunità educante, la scuola rivela se stessa nella sua essenza più autentica: luogo di libertà, tra i pochi probabilmente tali, in cui è ancora possibile fornire ai giovani gli strumenti umani e intellettuali per trovare il coraggio di diventare ciò che si è destinati ad essere.