Concerto di Natale della scuola “Musco” di Catania nella Cattedrale San Nicola di Taormina

Concerto di Natale della scuola “Musco” di Catania nella Cattedrale San Nicola di Taormina

CATANIA – La musica, il canto e la danza sono un linguaggio universale, un mezzo attraverso cui è possibile compiere un immaginario viaggio nel tempo. Lo scorso venerdì 20 Dicembre, una girandola di sensazioni ha investito il numeroso pubblico presente al Concerto di Natale che si è tenuto nella splendida cornice della Basilica Cattedrale di San Nicolò di Bari, nel centro storico di Taormina. In sinergia tra di loro, sotto l’egida del Miur, due Istituzioni Scolastiche, rispettivamente l’Istituto Omnicomprensivo Statale Angelo Musco di Catania, guidato dalla Dirigente dott.ssa Cristina Cascio, e l’Istituto Comprensivo Tremestieri di Messina, guidato dalla Dirigente dott.ssa Giuseppina Broccio, insieme all’Associazione Mousikè, della prof.ssa Maria Intelisano e con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Taormina, si sono ritrovati insieme per un Concerto di Natale.

L’evento ha visto protagonisti l’Orchestra “Sinfonietta” e il Piccolo Coro “G. Martino” con la partecipazione dei ballerini della prima classe del Liceo Coreutico Musco. L’Orchestra Sinfonietta è costituita dagli studenti del Liceo Musicale Musco di Catania e da professori di musica che collaborano con l’Associazione Mousikè di Taormina.

Il Piccolo Coro Gaetano Martino è un progetto musicale annuale dell’Istituto Comprensivo Tremestieri di Messina ed è formato dagli studenti della scuola primaria e della secondaria di primo grado dell’Istituto. La presentatrice della serata è stata la Prof.ssa Angela Vecchio, docente di Lettere presso l’Istituto Comprensivo di Giardini Naxos. Il programma è stato articolato in modo da mettere in luce tutte le potenzialità del neonato ensemble, che vede in questo concerto il suo battesimo, e ha regalato alla numerosa platea intervenuta, trascinanti e coinvolgenti quadretti di grande espressione artistica e di squisita sensibilità strumentale. I giovani musicisti ed il piccolo coro hanno riempito la scena con entusiasmo e hanno trasmesso un’energia, una sinergia ed una vitalità incontenibili. Il concerto si apre con “Jingle bell rock” che pienamente riflette l’atmosfera natalizia. Segue una suggestiva esecuzione dell’Intermezzo di Mascagni, un fraseggio irresistibile, gli archi struggenti capeggiati da Irina Viktovskaja e Lorella Lombardo e la direzione della prof.ssa Maria Intelisano fanno proseguire nell’episodio orchestrale l’afflato lirico. Sulle note dell’Orchestra danza la classe Prima del Liceo Coreutico Musco, con un’incantevole coreografia classica della prof.ssa Antonella Bruno. Tira fuori il cuore l’esecuzione di “Mokarta”, brano dei Kunsertu, magistralmente orchestrato dal maestro Daniele Zappalà, le chitarre di Eleonora Palumbo, Rosario Passini e Giuseppe Baglio guidate dal maestro Gabriele Cairone, vitali e cristalline nei fraseggi, le voci calde e passionali di Maria Elisabetta Damigella e Germana Palumbo, i fiati spigolosi e precisi, e le percussioni ben presenti ma senza mai eccedere. Molto curata è poi l’esecuzione del “Gabriel’s Oboe” di Morricone, attento e preciso l’assolo della flautista Giulia Scalisi, diventa un unicum con la scrittura orchestrale.

“La Vita è Bella” di Piovani è eseguito con un impasto timbrico pregevole per la limitata esperienza dell’orchestra, una menzione speciale ad Alessia Ruggeri al Glockenspiel e ad Antonio Vassallo alla batteria, che indirizzati dal tutor Peppe Stancanelli, creano un ritmo davvero trascinante. Le voci di Serena La Cava e Melania Scalogna svolazzano su di un’orchestrazione colorita, leggiadra e cantabile sostenuta egregiamente dal pianoforte di Alfredo Andromaco. In “Palladio” di Karl Jenkins i giovani musicisti mostrano le loro spiccate qualità tecniche, la direzione dona un’impronta personale vivida, Ivan Caruso e Viglianesi Gabriella violinisti che insieme a tutta la sezione, danno prova di reggere gli incastri e il ritmo incalzante amplificato dall’ingresso a sorpresa delle percussioni. Tornano gli echi natalizi con un Astro del ciel colmo di sentimento, alla voce Alessia Messina e Serena La Cava fresca e raffinata quest’ultima, elegante e con venature pop Alessia, i musicisti le assecondano con particolare raffinatezza. La passione e i ritmi intensi di “Oblivion” di Piazzolla, con al flauto protagonista Federica Baglio, in un assolo colmo di sentimento.

Prende campo il mood pop con “Portami Via” di Fabrizio Moro, le voci di Germana Palumbo e Maria Elisabetta Damigella non si elevano sugli strumenti ma vanno a costituire un mélange unico con chitarre e violini e violoncelli. Ritorna in scena il coreutico in una coreografia della prof.ssa Stefania Previtera sulle note di “Perfect” di Ed Sheeran, con una linea melodica gentile e poetica l’Orchestra accompagna i 17 ballerini.

Il piccolo Coro G. Martino fa il suo radioso ingresso con “a la Nanita Nana”, il maestro Daniele Zappalá, arrangiatore di tutti i brani eseguiti, viene invitato a dirigere l’Orchestra Sinfonietta, la prof.ssa Maria Intelisano dirige il suo coro e dando vita a un incastro empatico molto rilevante. “Carol of the bells” con i clarinetti Chiara Sgroi, Federico trovato, Serena La Cava molto ben calibrati e precisi nel tema iniziale che tanto ricorda il suono delle campane. A evocare un’atmosfera soave, ma con intensità e pathos “Dolce Sentire” cantato con garbo e delicatezza dal Piccolo Coro G. Martino sostenuto con cautela dai Violoncelli Morena Mirabile, Giorgia Borzì ed Emanuela Fichera e guidato con raffinatezza dal mutevole basso del Maestro Sandro Curcuruto.

Non poteva certamente mancare la canzone d’augurio “Feliz Navidad”, suono potente e armonioso dell’Orchestra Sinfonietta, sotto la guida della direzione sicura e precisa del Maestro Zappalà, che si articola e intreccia alla Prof.ssa Maria Intelisano e al suo coro, raggiungendo un equilibrio estetico che colpisce.

Divertente e sfavillante l’esecuzione di “È la notti di Natali” una lunga filastrocca popolare siciliana, con una voce solista di Melania Scalogna in perfetto stile folk e il Piccolo Coro G. Martino raggiante. Notevole la tavolozza dei colori ritmici usati e l’intesa musicale nel bridge in cui il coro esegue un cantato, quasi recitato, con un accompagnamento di solo chitarre, per poi ripartire con la tarantella finale in perfetto sincrono di tutti gli elementi coinvolti.

Le famiglie strumentali tutte impegnate a tratteggiare prospettive diverse, ma convergenti si articolano a turno nell’Omaggio a Nino Rota ideato e diretto dal Maestro Daniele Zappalà. La prof.ssa Maria Intelisano si affianca agli orchestrali suonando il pianoforte. Spiccano le parti flautistiche eseguite da Federica Leone e Anna Messina, e in Amarcord la maestranza degli archi Viglianesi Gabriella, Caruso Ivan, Cavallaro Melina, Cucuccio Orazio, Cali Fabrizio e Scalzo Alina. Un ulteriore scambio delle parti in “What a wonderful World” la prof.ssa Intelisano torna alla direzione e il Maestro Zappalà, tromba alla mano incanta tutti, suonando con l’Orchestra. “White Christmas” è l’ultimo brano, Antonio Scandurra alla tromba propone il tema, ripreso dalla voce di Alessia Messina che accarezza i versi, sale di tono per lasciare al coro il crescente finale intenso e ma dolce. In definitiva ciò che è emerso dall’incontro tra le due istituzioni scolastiche è stato un meraviglioso gioco di equilibri dove a vincere è stata la musica, l’arte e gli studenti. Il responsabile del progetto Prof. Mario Zito, il coordinatore dell’attività il Prof. Alessandro Spinnicchia, la responsabile dell’orchestra la Prof.ssa Joanna Moschella, ed il responsabile degli studenti il maestro Gabriele Cairone hanno fortemente creduto stimolato e sostenuto i giovani musicisti lungo tutto il percorso. L’Orchestra Sinfonietta ha creato un’energia cinetica incessante, in cui il pathos non è mai stato disgiunto da una cronometrica intesa tra le sezioni. La dimensione più autentica dell’ensemble è nei ritmi franti, nella stima dei loro microintervalli, nelle linee espressionisticamente tracciate, nella tavolozza di colori eternamente cangianti. Il Piccolo Coro G. Martino si è integrato nel contesto musicale senza lasciare scoperto il minimo pertugio, e rendendo significativo ogni singolo momento. Il concerto ha riscontrato un grande consenso da parte del numeroso pubblico presente dimostrato dai lunghi applausi.