Carnevale al Marconi di Paternò: “Chi vuol esser lieto sia: di doman non c’è certezza”

Carnevale al Marconi di Paternò: “Chi vuol esser lieto sia: di doman non c’è certezza”

PATERNÒ – Il Carnevale è una delle espressioni più autentiche della tradizione popolare del nostro Paese, con centinaia di celebrazioni in tutte le parti d’Italia, dal nord al sud, alle isole. La ricorrenza infatti trae le proprie origini dai Saturnali della Roma antica o dalle feste dionisiache del periodo classico greco.

Durante queste festività era lecito lasciarsi andare, liberarsi da obblighi e impegni, per dedicarsi allo scherzo e al gioco: la fantasia, l’energia, la spontaneità e le creatività popolari hanno trovato espressione, fin dai tempi passati, in questo evento, la cui portata simbolica va ben al di là della semplice festa. In questo momento vige la più assoluta libertà e tutto diviene lecito: ogni gerarchia viene a cadere ed i rapporti divengono spontanei, liberi e disinibiti: una volta terminate le feste, il rigore e l’ordine tornavano a dettare legge nella società.

La parola deriva dal latino carnem levare ovvero “eliminare la carne” poiché anticamente indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di carnevale (il martedì grasso) prima del periodo di astinenza e digiuno dettato dalla Quaresima durante la quale poi a nessuno era concesso di mangiare carne!

Il proverbio associato al carnevale è derivato dall’antico detto latino «semel in anno licet insanire» (“una volta l’anno è lecito impazzire”). Emblematica della concezione carnevalesca del mondo è la maschera. Essa è uno dei motivi più complessi e ricchi di significato della cultura popolare: indossare la maschera è un modo di uscire dalla banalità del quotidiano, disfarsi del proprio ruolo sociale, negare se stessi per divenire altro: si ha la possibilità di togliersi i propri “abiti” per assumere le sembianze di qualcun altro. Ciò che si sceglie di indossare rappresenta un modo per infrangere regole, ruoli e convenzioni e può anche nascondere alcuni aspetti psicologici di una persona o di un bambino.

E così, a partire dal giovedì grasso, all’interno dell’Istituto Comprensivo “Marconi”, egregiamente diretto dalla prof.ssa Maria Santa Russo, si sono ritrovate tante belle mascherine, Fate, Principesse, Supereroi e tanti amici delle Fiabe alla scuola dell’Infanzia del Plesso Falconieri per trascorrere in allegria con musica e cotillon. “L’ allegra Festa di Carnevale” e gli alunni e le insegnanti hanno voluto portare un “tocco” di colore e di fantasia anche alle classi della Scuola primaria di Paternò e di Ragalna, dove tutti, in allegria, hanno esorcizzato la paura dilagante del COVID-19.

Gli alunni dei plessi di Ragalna hanno deciso di partecipare al Carnevale che il Comune ha organizzato, scegliendo quei personaggi che popolano la fantasia di grandi e piccini, e perciò Domenica 23 e martedì 25 febbraio, a Ragalna, l’Istituto è sceso in piazza insieme alla sfilata dei gruppi in maschera che da piazza Cisterna si è snodata fino a Piazza S. Barbara.
Ecco i temi scelti per quest’anno:

  • Il baule dei giocattoli;
  • Mini Vip;
  • Case di carta;
  • Il mondo del Cinema;
  • Il mondo dei Lego;
  • Charleston.

La signora Di Mauro, rappresentante di classe, sostiene: “A Ragalna lo spirito del Carnevale, quello puro e gioioso, ha unito trasversalmente bambini della primaria di varie fasce di età: dai più grandi di 5°A ,5°B e 4°B ai più piccoli di 1°A, passando per la 3°B, tutti insieme vestono le sembianze dei LEGO, i piccoli mattoncini di dimensioni e colori diversi che insieme danno vita a fantastiche creazioni, così come nella vita l’unione porta a grandi cose”.

L’Ins. Giusy Rizzotti, Responsabile del plesso della scuola dell’Infanzia dichiara: “La bellezza delle cose semplici, ancora una volta, ha regalato sorrisi e partecipazione. Far ridere spensierati i nostri piccoli alunni e far tornare agli adulti quella voglia di prendere tutto in modo più leggero…almeno per oggi! Un ringraziamento doveroso all’Amministrazione Comunale di Ragalna:
al Sindaco Salvo Chisari, al Vice Sindaco Lucia Saladdino, all’Assessore Rosita Bruno, all’Assessore Nino Caruso, al Consigliere Toni Signorelli e al nostro Dirigente Scolastico, Prof.ssa Russo, che ha sostenuto la partecipazione dell’Istituto a questo meraviglioso Carnevale. Grazie alle famiglie che hanno collaborato con noi riscoprendo il valore della condivisione. La scuola luogo-comunità che ci piace. Fare meglio insieme per il bene dei bambini. Sempre”.

Molto soddisfatta Lucia Saladdino, Vice Sindaco di Ragalna, che commenta così: “Un’occasione di condivisione e socializzazione per i più piccoli ma più in generale per l’intera comunità ragalnese. Questo e molto altro è stato il Carnevale 2020 del Comune di Ragalna chiuso il martedì 25 febbraio con la “gran parata” finale, notevole per bellezza, originalità dei temi, pregio degli abiti, rappresentazione corale. Il maggior successo, tuttavia, per noi risiede nel fatto che nelle settimane precedenti genitori, bimbi, insegnanti, istituzioni, cittadini, tutti insieme si fa “rete”, si collabora e si dialoga per una buona riuscita dell’evento. Complimenti e grazie a tutti di vero cuore per l’impegno! Un ringraziamento speciale all’Ist. Marconi e alla sua Dirigente la prof.ssa Maria Santa Russo per il contributo e la passione profusa insieme agli insegnanti, i genitori, le rappresentanti e gli alunni, dai piccolini della scuola dell’infanzia ai più grandi della primaria e secondaria. Grazie infinite anche ai Carabinieri, i Vigili Urbani e ancora il service, gli operai…senza tutti voi non avremmo potuto vivere una giornata da incorniciare”.

L’Istituto Comprensivo “G. Marconi” quest’anno, inoltre, ha partecipato al Carnevale a Paternò con l’adesione al Concorso di disegno dal titolo “Il Carnevale a Paternò tra passato, presente e futuro” riservato agli studenti delle Scuole di ogni ordine e grado di Paternò, indetto in occasione del Carnevale 2020 dall’Amministrazione Comunale di Paternò in collaborazione con il Centro Studi e Ricerche UPIS. Il “Marconi” ha partecipato presentando n.18 elaborati realizzati dagli alunni della Scuola Primaria e Secondaria delle sedi di Paternò e di Ragalna.

Tra gli elaborati vincitori, che diventeranno cartoline, anche due disegni realizzati dalle alunne: Federica Di Perna della classe II B della Scuola Secondaria della sede di Ragalna e Delia Herciu della classe 5 A della Scuola Primaria della sede di Paternò.

Inoltre, hanno ricevuto dalla giuria una menzione speciale i disegni dei seguenti alunni:

  • Di Perna Carmen, Lombardo Alessia, Orfanò Alessia (5 A Paternò);
  • Pruiti Ciarello Vanessa, Roselli Gioele (III C Secondaria Paternò);
  • Viviano Maria Rosa, Viviano Matteo (I B Secondaria Paternò).

La premiazione è avvenuta giorno 25 febbraio alle ore 18,00 in Piazza Indipendenza a Paternò, durante la serata conclusiva del Carnevale Paternese.

Lasciamo la parola alla Prof.ssa Uccellatore, docente di Educazione Artistica: “Nel contesto del Concorso cittadino “Il Carnevale a Paternò tra passato, presente e futuro” edizione del 2020, si è distinta l’alunna Federica Di Perna classe II B, dell’I. C. “Guglielmo Marconi”, plesso Mongibello di Ragalna. Ben conosciute le sue competenze nelle discipline scolastiche, l’alunna ha ben figurato con il suo lavoro presentato al Concorso, gareggiando con alunni di ogni ordine e grado. Ha autonomamente realizzato il suo elaborato, dimostrando nel suo percorso scolastico, dedizione incessante, spiccate competenze e abilità. La tecnica pittorica risulta delicata e armoniosa: in questo elaborato, l’autrice presenta una fervida fantasia, nonché, per una giovane artista, anche tanta nostalgia; le forme ben modellate e articolate mettono in evidenza reminiscenze di cose non viste ed esperienze raccontate: la decorazione, blanda, colorata solo in parte, ma necessaria per mettere in evidenza il luogo, la piazza. Colpiscono le figure, come un unicum del carro, realizzate con armonia ed equilibrio. Come in una esperienza onirica, il lavoro propone un’idea della città che emerge dall’incontro di cose passate, con la legittima esigenza e sensibilità diffuse ma represse, che, anche per le giovani generazioni, trovano nel luogo, nella piazza un’occasione per proporsi al di fuori dei ruoli, travestiti con allegre maschere, per diventare un luogo di coesione e di forza in cui si afferma il rapporto fra la storia, memoria della città e il presente, da coniugare al futuro”.