Campagna di alfabetizzazione sanitaria al “Lombardo Radice”. La lotta contro l’antibiotico resistenza

Campagna di alfabetizzazione sanitaria al “Lombardo Radice”. La lotta contro l’antibiotico resistenza

CATANIA – Si è chiusa con entusiasmo e partecipazione la campagna di alfabetizzazione sanitaria dedicata all’uso consapevole dei farmaci e degli antibiotici, un percorso educativo che ha coinvolto dieci licei della provincia di Catania. Tra questi, il Liceo “G. Lombardo Radice” ha preso parte all’iniziativa nell’ambito del progetto PTOF #Scienza, confermando il proprio impegno nella promozione della cultura della prevenzione.

Consapevolezza dell’antibiotico resistenza al Lombardo Radice

Nato da una sinergia tra l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia e il Dipartimento del Farmaco dell’ASP di Catania, il progetto ha proposto tre incontri formativi tenuti dalle dottoresse Ester Garaffo e Carla Sapienza, farmaciste esperte che hanno saputo parlare ai ragazzi con un linguaggio chiaro, accessibile, ma mai semplificato.

L’obiettivo era uno: rendere gli studenti cittadini informati, capaci di compiere scelte responsabili per la propria salute. E i risultati non si sono fatti attendere. I ragazzi hanno realizzato prodotti creativi — video, brochure, podcast — dimostrando di aver interiorizzato il messaggio e di saperlo restituire con forza comunicativa. I lavori migliori, selezionati da una giuria composta da sanitari e dirigenti scolastici, saranno adottati dall’ASP per la Giornata Mondiale per il Contrasto all’Antimicrobico-Resistenza.

Una vera e propria minaccia globale

L’antibiotico-resistenza non è solo una questione scientifica, è una sfida sociale e culturale. L’uso scorretto degli antibiotici – troppo frequente, troppo precoce, spesso non necessario – contribuisce alla selezione di batteri sempre più resistenti, capaci di eludere le cure più comuni. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, se non si cambia rotta, il numero di morti per infezioni resistenti potrebbe superare i dieci milioni l’anno entro il 2050.

Ecco perché partire dalle scuole non è solo utile: è necessario.

La prevenzione come arma

Il 4 giugno, nella cornice dell’Aula Magna del Liceo Radice, si è svolta la cerimonia conclusiva del progetto. Presente un parterre istituzionale di rilievo: la direttrice dell’ASP Maria Anna D’Agata, il provveditore agli studi di Catania Emilio Grasso, il direttore generale dell’ASP Giuseppe Laganga Senzio, la direttrice amministrativa Tamara Civello, il direttore sanitario Giuseppe Angelo Reina, insieme alla dirigente scolastica del liceo ospitante, Concetta Patrizia Tumminia.

Per il provveditore Emilio Grasso, questa è stata “un’iniziativa molto significativa, frutto della collaborazione tra l’Ufficio Scolastico e l’ASP di Catania”. Ma ha anche voluto sottolineare un punto chiave: la prevenzione è il primo vero strumento per tutelare la salute. Grasso ha spiegato come oggi, presi dalla frenesia della vita quotidiana, si tenda spesso ad assumere farmaci in modo autonomo e disordinato, spinti dal desiderio di guarire in fretta. “Eppure – ha aggiunto – sono proprio i comportamenti consapevoli a fare la differenza. I ragazzi, grazie a questo progetto, non solo lo hanno capito, ma saranno in grado di raccontarlo anche nelle loro famiglie”.

Anche Maria Anna D’Agata, direttrice dell’ASP, ha espresso grande soddisfazione per i risultati raggiunti. Ha raccontato come i farmacisti del Dipartimento del Farmaco si siano recati nelle scuole per spiegare il funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale e l’importanza del corretto uso dei medicinali. “Abbiamo cercato di trasmettere ai ragazzi non solo nozioni, ma un modo di pensare alla salute come bene collettivo“, ha detto. E con un sorriso ha aggiunto: “Se siamo riusciti a condividere anche solo una parte della nostra esperienza, allora questo è per noi il premio più grande”.

Intervista al provveditore Grasso

 

Le parole della direttrice dell’Asp Maria Anna D’Agata

 

Ecco alcuni scatti