Sant’Agata, la tradizione delle Candelore: l’intervista ai Fiorai, Mastri Artigiani e Pizzicagnoli

Sant’Agata, la tradizione delle Candelore: l’intervista ai Fiorai, Mastri Artigiani e Pizzicagnoli

CATANIA – A fare “luce” in mezzo alle strade di Catania per la Festa di SantAgata ci sono le Candelore, guidate dai devoti che trasportano sulle spalle grandi costruzioni in legno che vengono intagliate e verniciate color oro. Passando tra le vie della città è possibile ammirarle, esposte all’interno dei quartieri alla quale “appartengono”, in rappresentanza di un’offerta che i devoti di ogni classe sociale fanno alla patrona della loro città.

La famiglia di “Agatuzza”

Le Candelore sono “il cuore della festa” dicono alcuni devoti, perché sono in grado di riunire tutti i credenti e cittadini di Catania. Sono otto gli uomini impegnati nel trasporto, sempre gli stessi per tutta la durata della festa, salvo infortuni, in quel caso vengono sostituti. La possibilità e la tradizione di trasportarle viene tramandata da padre in figlio.

Quando si cammina per le strade durante la festa di SantAgata attorno alle Candelore si riuniscono i cittadini, i devoti e i turisti attratti dalla maestosità di queste costruzioni. La nota interessante è che, durante la processione, ci sono intere famiglie, le mogli e i figli che fanno compagnia ai padri che sono impegnati nel trasporto, tutti si conoscono e tutti gioiscono per l’arrivo della festa.

La tradizione delle Candelore è religiosa ma il significato è profondo, i devoti sono accomunati dal senso di partecipazione e coesione; appartengono alla stessa famiglia, quella di “Agatuzza“.

La tradizione delle candelore

La tradizione vuole che le “candele” siano confezionate dagli artigiani locali utilizzando materiali pregiati e che vengano decorate con motivi e simboli tipici della cultura siciliana. La processione è accompagnata da canti e musiche tradizionali, oltre alla dimensione religiosa ha un significato – come abbiamo visto prima – culturale e sociale. Capita spesso di vedere queste grandi e pesanti strutture ballare, grazie agli uomini che le trasportano e nonostante il peso gioiscono nel farle danzare. La forza di muoverle la si trova nella devozione.

In origine se ne contavano 32 di Candelore, poi a causa dei terremoti, della Seconda guerra mondiale, il numero è sceso a 28 fino a ridursi drasticamente a 11. Recentemente, nel 2010 è stato introdotto il Cereo Villaggio Sant’Agata e il Cereo Mastri Artigiani nel 2018. Quest’anno si è aggiunta la Candelora del Cereo Devoti di Sant’Agata, e dal 2024 si aggiungerà la 15esima candelora che farà onore al Commendatore Luigi Maina. Ciascun Cereo richiama una corporazione di arti e mestieri.

Abbiamo intervistato ai nostri microfoni i devoti che trasportano le “candele”, per scoprire il significato che racchiude questo gesto, inoltre, gli abbiamo chiesto cosa rappresenta per loro questa festa. Nessuno sarà in grado di raccontarlo meglio, anche se sudati e stanchi, hanno comunque deciso di condividere con noi le loro emozioni.

Di seguito l’intervista ai Fiorai, Mastri Artigiani e Pizzicagnoli.

 

 

Foto e video di Mariangela Cinardo e Filippo Sicali