Proteste, elezioni e G7. Crocetta protagonista. Il 2017 di passione della politica siciliana

Proteste, elezioni e G7. Crocetta protagonista. Il 2017 di passione della politica siciliana

CATANIA – È stato un anno di passione per la politica siciliana. Proteste, elezioni, G7. Nulla è mancato, permettendo alla Sicilia di collocarsi al centro del panorama italiano e mondiale.

Non sempre le luci della ribalta sono state d’encomio, però. Come dimostra il servizio registrato dal programma televisivo Le Iene che, con l’aiuto dei fratelli Pellegrino, hanno dato voce ai problemi dei disabili gravissimi siciliani in attesa di ricevere supporto sanitario e finanziario dalla Regione. Il servizio andato in onda è costato la poltrona all‘ex assessore regionale al Lavoro e alla Politiche Sociali, Gianluca Miccichè, ripreso dalle telecamere mentre chiede aiuto ai due fratelli palermitani per mantenere la sua posizione.

Un caso, quello dei 3680 disabili siciliani privi di assistenza, che ha coinvolto anche il regista e attore palermitano Pif, protagonista di un faccia a faccia concitato con l’allora governatore siciliano Rosario Crocetta, al quale aveva intimato: “Trova i soldi o dimettiti!“. I fondi sono stati poi trovati: 34 milioni di euro. Non sono, però, mancati i ritardi nell’erogazione, causando ulteriore rabbia.

Se volessimo individuare un protagonista del 2017 politico della Sicilia il titolo spetterebbe proprio all’ex governatore Rosario Crocetta. Ospite in tv (non senza ricevere commenti negativi), oggetto di un’esilarante imitazione del comico genovese Maurizio Crozza e, indirettamente, di un‘intercettazione legata all’inchiesta Mare Monstrum nella quale l’allora assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti, Giovanni Pistorio, parlava dell’omosessualità di Crocetta: parole che gli sono costate la carica.

E se le elezioni amministrative sono, relativamente, filate lisce, lo stesso non può dirsi per quelle regionali dove, ancora una volta, protagonista è stato proprio Crocetta: prima la scelta di volersi ricandidare, poi la marcia indietro, per arrivare alla presentazione della sua lista (Arcipelago) a sostegno del candidato del Pd Fabrizio Micari e alla successiva esclusione per problemi di regolarità nella documentazione. Sulla debacle del Pd ha pesato anche il ritardo della scelta del presidente del Senato, Pietro Grasso, che ha reso noto il suo rifiuto alla candidatura alla presidenza della Regione solo a fine giugno.

A spuntarla, domenica 5 novembre, e a contendere a Crocetta il ruolo di protagonista della scena politica siciliana, è stato Nello Musumeci, che dopo aver lasciato la presidenza della Commissione regionale Antimafia, ha conquistato la poltrona di Palazzo d’Orleans, battendo la concorrenza diretta del candidato del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri. Il pentastellato ha etichettato la vittoria del leader di Diventerà Bellissima come “contaminata dalla presenza massiccia degli impresentabili nelle sue liste”. Musumeci, però, guarda avanti e, forte della maggioranza conquistata all’Ars, dopo la proclamazione ufficiale, ha già scelto la sua squadra di assessori regionali, continuando a lavorare in silenzio per una nuova Regione.

A vincere, però, è stato l’astensionismo. Se alla vigilia del voto solo un siciliano su 5 era a conoscenza delle imminenti elezioni, alle urne domenica 5 novembre si è recato solo il 46,7% degli aventi diritto al voto.

Anche nel 2017 non è mancato il dibattito sul ponte sullo Stretto, non solo in chiave elettorale. Infatti, il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, ha voluto riportare l’attenzione su un tema che ormai da decenni tiene banco in Sicilia, sostenendo la necessità della sua realizzazione.

Pezzo forte, in chiave politica, dei 365 giorni trascorsi è stato il G7 di Taormina, l’evento che ha catalizzato sulla Sicilia gli occhi della scena politica internazionale. Un’occasione per eccellere grazie alle bellezze e alle prelibatezze che l’isola offre, non senza scivolare in qualche stereotipo (imbarazzante) di troppo. Ma nulla è stato perduto: i 7 grandi della Terra e le rispettive consorti hanno subito il fascino dell’isola, restandone ammaliati. Lo stesso non può dirsi dei manifestanti che hanno marciato contro i potenti del G7 per chiedere la fine dello sfruttamento della Sicilia. Incontri complicati e delicati per i potenti della Terra, i cui temi in agenda hanno spaziato dal terrorismo ai migranti, dal clima al commercio, passando per l’Africa e le sue problematiche. Infine, dopo l’appuntamento del 26 e del 27 maggio, Taormina è tornata al centro della scena con il G7 delle Pari Opportunità il 15 e il 16 novembre.

Non resta che attendere di conoscere cosa riserverà alla Sicilia il 2018 appena iniziato. Sarà ancora un anno di passione?