CATANIA – A tre giorni dalla sua assoluzione definitiva dal reato di concorso esterno in associazione mafiosa e reato elettorale aggravato dall’aver favorito il clan Cappello, l’ex presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, risponde alle domande in merito alla sua “disponibilità” per le elezioni amministrative del prossimo maggio a Catania.
“Resto un uomo caratterizzato dalla propria storia e penso che ci saranno delle ripercussioni di carattere politico. Questo processo ha deviato il corso della storia siciliana. Personalmente darò una mano politicamente: ma spazio ai giovani“. Ha risposto così, Lombardo, ai tanti giornalisti.
L’assoluzione di Lombardo
La vicenda giudiziaria è giunta ai titoli di coda tre giorni fa, quando la Cassazione ha chiuso l’iter processuale durato oltre 12 anni, confermando l’assoluzione per l’ex governatore siciliano – già stabilità nel processo d’appello – rigettando il ricorso della Procura generale di Catania contro l’estraneità di Lombardo ai reati per i quali era indagato.
Nell’udienza del 7 marzo scorso era stato il procuratore generale a chiedere di annullare con rinvio la sentenza dell’assoluzione, sulla base di un ricorso che era stato presentato nel tentativo di cambiare la sentenza che ha dichiarato innocente l’ex presidente della Regione.