CATANIA – L’occasione è ghiotta e nessuno intende cedere il proprio “boccone”. È bastato soltanto il nome – quello di Intel – per innescare nuovamente la miccia della più classica delle diatribe del nostro Paese. Nord o Sud? Sicilia o Piemonte? Arancino o bagna cauda?
Stavolta, però, la sfida per la “supremazia” territoriale tra i due poli opposti d’Italia non si disputa sui luoghi comuni, ma sulle reali opportunità di investimento da parte di una delle più grandi multinazionali al mondo dell’hi-tech.
A inizio settembre il numero uno di Intel, l’amministratore delegato Pat Gelsinger, ha annunciato in occasione del suo intervento all’Iaa Mobility di Monaco di Baviera la volontà dell’azienda di investire 80 miliardi di euro nei prossimi 10 anni per la realizzazione di nuovi impianti in tutta Europa.
Nella mappa della rete immaginata dal CEO americano vi rientrerebbe anche l’Italia, con la possibilità di veder sorgere dalle nostre parti uno stabilimento del colosso d’oltreoceano. Tra le aree “papabili” per ospitare il progetto vi sarebbero, appunto, quelle di Catania e Torino.
Proprio il dibattito relativo la possibile scelta tra le due sedi ha riscaldato gli ambienti politici locali, in particolar modo dopo il gradimento espresso dal ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti nei confronti della location di Mirafiori.
L’endorsement del vicesegretario generale della Lega (con profondi trascorsi nella versione 1.0 della Lega Lombarda di Umberto Bossi) ha generato il lancio dei dardi incendiari al di qua dello Stretto.
Tra le tante prese di posizione, anche quella del governatore della Regione Siciliana, Nello Musumeci, il quale ha ricordato che “a decidere non può essere la solita logica che privilegia il Nord a discapito del Sud“.
Sempre Musumeci ha “bacchettato” Giorgetti, ricordandogli che “la squadra del cuore di un ministro della Repubblica non può che essere l’Italia” e che non può esistere un “tifo per la candidatura di Mirafiori a discapito di Catania“.
Nel frattempo l’attesa alle latitudini dell’Etna Valley cresce esponenzialmente e c’è chi anche ha pensato di lanciare una petizione online indirizzata al premier Mario Draghi per sollecitare l’insediamento di Intel a Catania.
“La ricaduta positiva della Intel a Catania, sarebbe enorme, in occupazione e crescita, funzionando anche da volano per la crescita del tessuto industriale circostante. Cose di cui tutto il Meridione ha estremo bisogno. La preghiamo quindi voler prendere in seria considerazione questa richiesta“, si legge nella petizione.
Nelle prossime settimane il gigante americano potrebbe finalmente sciogliere le riserve una volta analizzati gli opportuni dossier. Il prossimo 11 ottobre – così ha recentemente ribadito l’amministrazione etnea – proprio il ministro Giorgetti dovrebbe incontrare i vertici della società per discutere della prospettiva italiana.
La nascita di un impianto a marchio Intel nella “sorella minore” dell’acropoli tecnologica a stelle e strisce stuzzica non poco e fa sperare in previsione di un potenziale rilancio della zona industriale della città.
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