Catania, sul Pua i fendenti dell’opposizione: “Non esiste una maggioranza”

CATANIA – Non è la prima vittoria che l’opposizione consiliare porta a casa e con questa composita e divisa maggioranza non sarà di certo l’ultima. La delibera sul Pua votata dal consiglio ha di fatto bypassato i diversi rilievi avanzati dal Cru che invece l’amministrazione comunale intendeva accogliere. Grande la delusione del sindaco Enzo Bianco che ha definito un “grave errore” l’approvazione degli emendamenti avanzati da Area Popolare, paventando il rischio di un allungamento dei tempi.

Il progetto Pua

In conferenza stampa tutta l’opposizione ha voluto ripercorrere l’iter della delibera. Manlio Messina, capogruppo di Area Popolare, spiega: “Noi abbiamo difeso le scelte del consiglio comunale. Non può un organo come il Cru, tra l’altro composto da nominati della politica, inficiare le decisioni prese da tempo dal civico consesso”.

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Messina – alla presenza dei consiglieri Tringale, Mirenda, Giuffrida, Bosco, Sgroi e Tomarchio – ha sviscerato i punti di contraddizione con i rilievi del Cru sul parco costiero, sul fotovoltaico, sull’altezza delle strutture e il recupero di ruderi abbandonati.

“Il parco costiero – ha evidenziato il capogruppo di Area Popolare – deve essere pubblico e ceduto alla città. E sul fotovoltaico non esiste una normativa che lo limiti, così come il recupero dei ruderi in disuso secondo il Cru doveva avvenire abbattendoli e poi ricostruendoli: una follia“.

“Noi non abbiamo fatto gli interessi di nessuno – ha concluso Messina – ma abbiamo solo mantenuto quanto è stato fatto negli ultimi anni con la fattiva collaborazione di membri che ora sono in maggioranza come il consigliere Porto o in giunta come l’assessore Di Salvo”.

Su questo ultimo punto sono tornati i consiglieri Tringale e Mirenda affermando all’unisono: “Porto, ex presidente della commissione urbanistica, e Di Salvo hanno cambiato idea e questo ci lascia sorpresi visto che conoscevano bene l’atto e l’avevano sostenuto convintamente”.

All’incontro con la stampa mancava solo Articolo 4 che, di fatto, si è comportato da opposizione. Le fibrillazioni in maggioranza, nonostante le smentite del primo cittadino, sono ancora presenti e la prossima prova in aula sarà la variante al centro storico. Si preannunzia una dura battaglia. E poi il regolamento dehors – prima annunciato e poi caduto nel dimenticatoio – scoprirà ulteriormente le fratture all’interno dell’aula consiliare.

 

Andrea Sessa

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