CATANIA – Il dirigente di Fratelli d’Italia, Giuseppe detto “Pippo” Arcidiacono, ha deciso dopo una lunga riflessione di ritirare la sua candidatura a sindaco del Comune di Catania e di appoggiare, come del resto sta facendo l’intero centrodestra catanese, il candidato anch’egli di Fratelli d’Italia Enrico Trantino, noto avvocato penalista della città e figlio dell’ex sottosegretario Enzo.
L’ex onorevole ed ex assessore della giunta Pogliese si è detto disponibile a dar man forte ad un candidato con cui ha fatto parte nella stessa giunta, decisione maturata con unità d’intento con il gruppo civico “La Sicilia del fare“, per mezzo del coordinatore Attilio Lombardo.
Le dichiarazioni di Arcidiacono
“Il mio impegno prosegue, anche se in forma diversa, attraverso i candidati del gruppo La Sicilia del fare che saranno presenti nelle liste Fratelli D’Italia e Trantino sindaco, dopo un confronto, prima con Giovanni Donzelli, coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, e nei giorni scorsi con Enrico Trantino, assieme al gruppo La Sicilia del fare, che ha il sostegno di importanti imprenditori, abbiamo deciso di tenere unita la coalizione.
Da uomo di partito, assieme al gruppo che sosteneva la mia candidatura a sindaco, abbiamo, responsabilmente, deciso di offrire il nostro supporto. La mia scelta, seppur sofferta, testimonia la mia coerenza politica e l’appartenenza, da sempre, al centrodestra. Con Trantino, ci siamo soffermati sul programma e sulle priorità da affrontare. È stato un dialogo assai cordiale e costruttivo. Con Enrico c’è sempre stata una grande intesa e per Catania ci unisce l’entusiasmo e la determinazione, essenziali per la rinascita della nostra città“.
Le dichiarazioni di Attilio Lombardo
“Saremo presenti, attraverso candidati al Consiglio comunale e nei consigli di quartiere. L’accordo è stato definito con il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, il caro amico Salvo Pogliese, e con il candidato sindaco Enrico Trantino. Per un indirizzo politico nazionale, purtroppo, non è stato possibile presentare e apparentare liste civiche. Ma noi eravamo pronti“.