CATANIA – Un gesto apparentemente semplice – ma non privo di rischi – come attraversare la strada – sulle strisce pedonali – si è rivelato fatale per Chiara Adorno, la 19enne tragicamente investita da uno scooter e poi travolta da un’auto alla Circonvallazione di Catania.
Era insieme al fidanzato, adesso in ospedale, ed erano da poco passate le 21.
Come Chiara, anche il 25enne Danilo Di Majo. Era il 24 luglio del 2017 quando lo studente di medicina, originario di Enna, è stato letteralmente preso in pieno da un’auto in corsa mentre attraversava davanti la Cittadella Universitaria, in viale Andrea Doria.
Il giovane aveva superato l’esame di Ginecologia poco prima che si verificasse l’impatto mortale. Dopo 5 lunghissimi giorni di agonia non ce l’ha fatta: si è spento in un letto del reparto di Rianimazione del Cannizzaro.
In sua memoria è nato anche il comitato Forza Danilo e a lui è stata intitolata un’aula studio. Sulla bara, il giorno del funerale, una toga.
Emerge con estrema forza, ancora una volta, l’importanza della sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla pericolosità di alcuni tratti stradali, spesso poco illuminati e che hanno determinato – come in questi casi – esiti mortali. La prudenza alla guida, tra l’altro, non deve essere mai troppa.
Chiara, Danilo.
La stessa strada, la stessa scia di sangue.
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