Radon, il gas cancerogeno emanato dalle faglie dell’Etna: i dati allarmanti dello studio dell’Ingv

CATANIA – Le faglie dell’Etna non sarebbero responsabili solo di terremoti continui, ma emanerebbero anche un gas riconosciuto come pericoloso e cancerogeno dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità): il radon.

Questa sconvolgente notizia è emersa da uno studio dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), recentemente pubblicato sulla rivista “Frontiers in Public Health“.

I dati riportati a partire dai risultati della ricerca sono il frutto dell’attività di 12 sensori, disposti in 7 edifici di alcuni paesi alle pendici dell’Etna: Giarre, Zafferana Etnea, Aci Catena, Aci Castello e Paternò. Tali dispositivi avrebbero rivelato una concentrazione media annuale spesso superiori a 100 Bq/m3 (Bequerel per metro cubo), con punte perfino superiori a 1.000 Bq/m3, sui tetti delle case di diversi comuni etnei, una situazione che desta non poca preoccupazione tra gli esperti.

Visti i potenziali pericoli per gli abitanti delle aree limitrofe al vulcano più alto d’Europa, è possibile che il Centro Nazionale Terremoti avvii un’attività di monitoraggio più approfondita ed estesa per valutare i rischi effettivi nelle aree interessate.

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