CATANIA – Il 7 luglio si è svolta in una nota struttura alberghiera del lungomare di Catania in via Ruggero di Lauria, un’assemblea organizzata dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e Esperti Contabili di Catania (più semplicemente Odcec Ct) e l’associazione di categoria Unico sempre di Catania (Unione Italiana Commercialisti) con tema “Gli adeguati assetti organizzativi: obblighi, responsabilità, opportunità e applicazioni dell’intelligenza artificiale“.
Gli ospiti e i temi
In principio c’è stata l’introduzione al dibattito da parte del presidente dell’Unico di Catania Salvatore Scaffidi Fonti, succeduto dai saluti istituzionali di rito fatti dal presidente dell’ordine dei commercialisti Salvatore Virgillito e dal suo vicepresidente, il castellese Tito Giuffrida, che ricopre anche la carica di segretario nazionale dell’Unico, già in passato anche dirigente Irfis.
Il dibattito è proseguito col susseguirsi dei relatori che sono stati i seguenti: Grazia Leotta, commercialista e responsabile commerciale di una nota concessionaria automobilistica presente sul territorio etneo e ionico, il docente accademico all’Università degli Studi di Catania al Dipartimento di Economia e Impresa (Dei Unict) di Economia e Gestione delle Imprese e specialista di innovation e business models Rosario Faraci, il commercialista consulente aziendale revisore dei conti e pubblicista Simone Brancozzi (sia Faraci che Brancozzi sono intervenuti da collegamento in remoto), il componente Odcec di Siracusa Salvatore Tommasi e il componente Odcec di Marsala Gaspare Magro. Moderatore dell’incontro è stata la commercialista Giorgia Irene Ruffino.
La tematica principale è stata l’adozione o meno all’interno delle aziende di adeguati eventuali assetti organizzativi, amministrativi e contabili, analizzati con un taglio tecnico e pratico da parte dei presenti.
Punto nevralgico l’applicazione o meno dell’intelligenza artificiale (Ia), tema che ultimamente non soltanto il mondo dei commercialisti, ma quello dell’intera società sta dovendo affrontare, nel capire se la sua messa in atto risulti avere un impatto più positivo o negativo, responsi che ad oggi ognuno dà con la propria soggettività pensante.