CATANIA – Al Palazzo della Cultura di Catania di via Vittorio Emanuele II, in pieno centro storico cittadino, si è dibattuto all’interno di un seminario sulla gig economy e su come si applica nel mondo del lavoro e in quello dell’informazione.
Cos’è la gig economy
Come dice l’etimologia prettamente inglese della parola, essa è composta dalla parola “gig” (equivalente alla parola italiana lavoretto) ed “economy” (economia); questo modello economico è basato principalmente su una tipologia di lavoro temporaneo e non a tempo indeterminato, quindi pressoché privo di garanzie e clausole contrattuali.
Questa metodologia di lavoro “gig worker” è molto diffusa in svariati settori come: il settore alimentare (si pensi al delivery in primis), il settore informatico (soprattutto nel campo del web), piuttosto che nei lavori vicini al mondo editoriale ( ad esempio i grafici, i fotografi, gli influencers, i creators, gli interpreti e i giornalisti).
Il seminario e i suoi relatori
Il seminario è stato organizzato con il supporto del comune di Catania, dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, dall’Odcec di Catania e dal sindacato Ugl pro; esso è stato suddiviso in due aree tematiche: “Nuovi lavori e gig economy“, che riguardava proprio queste “nuove” professioni che si stanno gradualmente affermando e “Gig economy e informazione“, momento in cui si è discusso sull’impatto della gig economy sul settore dell’informazione e di conseguenza sul modo di vedere le professioni attinenti.
I relatori del primo tema sono stati i seguenti: il docente accademico di Sociologia dei processi culturali e comunicativi del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Catania Davide Bennato, il docente universitario di Storia contemporanea e Storia delle relazioni internazionali all’Università San Domenico e all’Unidolomiti di Belluno Francesco Carlesi, il docente accademico di Economia e gestione delle imprese al Dipartimento di Economia e Impresa dell’Università degli Studi di Catania Rosario Faraci, il vicepresidente dell’Odcec di Catania Tito Giuffrida e i dottori commercialisti Giovanni Emmi e Paolo Bonaccorso; moderatore è stato il giornalista Mario Grasso. Per il secondo tema hanno parlato invece i giornalisti Ada Fichera, Claudio Brachino e il segretario nazionale Ugl pro Massimo Maria Amorosini, moderatore è stato il giornalista Anthony Distefano.
Il seminario ha visto la folta partecipazione sia di studenti universitari, che di professionisti interessati alle tematiche trattate.