Tra Mustazzola e Cobaita, un viaggio tra i dolci natalizi della tradizione siciliana

Tra Mustazzola e Cobaita, un viaggio tra i dolci natalizi della tradizione siciliana

CATANIA – Il Natale porta con sé tradizioni e usi che contraddistinguono i vari popoli e culture e noi siciliani non siamo mica da meno, soprattutto quando si parla di dolci e cucina in generale.

Facciamo un tour della Sicilia partendo dai “Buccellatini“, dolce tipico per tutta la regione ma noto anche come “ruci di Castellammare”, sono dei biscotti morbidi ripieni di marmellata con l’uva passa, i fichi secchi tritati, le nocciole e le mandorle pelate e tritate, la buccia d’arancia candita a dadini, cioccolato a pezzi, le noci spellate e tritate grossolanamente ed il chiodo di garofano. Dolce presente sempre nelle tavole sia durante il cenone alla viglia che durante il pranzo natalizio.

Un’altro dolce siciliani tipico delle festività natalizie è il “Torrone” fatto da chilo di mandorle e di un chilo di miele. Una variante di esso è la “Cobaita” dove, in questo caso, servono un chilo di semi di sesamo, 600 grammi di miele, 300 grammi di zucchero e 250 grammi di mandorle ben abbrustolite. Non possiamo dimenticare un’altra variante sfiziosa, originaria del Modicano, la “Cedrata“. Un torrone molto duro ottenuto cucinando scorze tritate di cedri e arance insieme al miele, cannella e vaniglia.

Posto d’onore nelle nostre tavole va alle frittelle note in dialetto come “Sfinci“, famose soprattutto nel centro della Sicilia. L’impasto è molto semplice:500 grammi di farina, 3 uova, 25 grammi di lievito di birra e scorza di limone. Immancabili anche i “Mustazzola“, ovvero biscotti a base di farina, arancia, uova e miele a volontà.

Infine vi sono i “Cuddureddi” che sono dei biscotti natalizi tipici di Grammichele (Catania). Essi hanno la format ad anello e la pasta esterna è un composto di farina, acqua e zucchero, invece, il loro interno è costituito da vino cotto, spezie, mandorle, cannella e canditi di arance locali.

Fonte immagine Virtù quotidiane