“Stronger Than Before”, musica come speranza contro il Covid-19: da Catania il progetto che abbraccia il mondo

“Stronger Than Before”, musica come speranza contro il Covid-19: da Catania il progetto che abbraccia il mondo

CATANIA – Sostenibilità, sensibilizzazione e beneficenza. Sono questi alcuni degli obiettivi perseguiti da United by music for charity, organizzazione che oggi, 10 dicembre 2021, annuncia ufficialmente il rilascio di “Stronger Than Before”, album di musica elettronica che, con i suoi contenuti, intende porre l’accento su tematiche che riguardano da vicino l’essere umano e il pianeta.

Una data non casuale quella odierna, nella quale si celebra la Giornata Mondiale dei Diritti Umani (Human Rights Day) e che vede ormai da anni questo ambizioso progetto rinnovarsi e dare forma a 17 tracce, tante quanti gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs – Sustainable Development Goals) inseriti all’interno dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Gli artisti coinvolti

Dal 2018 a oggi, in occasione dei 4 album finora pubblicati, sono stati 105 gli artisti coinvolti e provenienti da oltre 35 Paesi diversi. L’edizione 2021 prevede la partecipazione di 22 artisti di 12 Paesi e, tra questi, anche i siciliani Giovanna Valenti e Gabriele Mirabile, in arte KAWAR.

Il progetto nasce da Catania ma vede coinvolto tutto il mondo – raccontano ai microfoni di NewSicilia.it Gabriele MirabileMartina Denaro e Alessandro Marchese, ‘colonne’ di questa bella realtà – e parte dall’idea di realizzare un album di musica elettronica, in cui ogni brano è basato sugli SDGs che coinvolgono tematiche di diversi tipi, tra cui la disparità di genere, la fame nel mondo, la povertà, la crescita economica, salute mentale e così via“.

Obiettivo sensibilizzazione

Ogni brano dell’album va a coprire queste tematiche con la voce e con i suoni. Lo scopo principale è sensibilizzare. Chi ascolta, in base a ciò che sente, può avvicinarsi agli obiettivi“, spiegano i ragazzi.

Tutti gli anni i proventi dell’album e degli eventi inerenti al progetto vengono donati in beneficenza. Il primo anno abbiamo donato a UNICEF, il secondo anno a Save The Children e nel terzo a Rain Forest Alliance e Tim Bergling Foundation. Quest’anno doneremo alla World Health Organization e aiuteremo nella campagna vaccinale perché ancora ci sono Paesi che non hanno copertura“.

Come detto, gli artisti provengono da tutto il mondo e la ‘rosa’ dei Paesi rappresentati è ormai divenuta molto ampia. “C’è l’Italia così come ci sono Germania, Brasile, Canada, Thailandia, Australia e così via. Quest’anno sulla ‘mappa’ è presente anche Catania con KAWAR e Giovanna Valenti“.

A livello italiano abbiamo avuto anche artisti parecchio conosciuti come MorganJ, FaderX e altri. A livello mondiale ricordiamo Charles B & VCTRYDebris. Sono veramente tanti“.

“Un messaggio sempre più grande”

Con il passare del tempo, il progetto United by music for charity intende ampliare il raggio d’azione e fare sentire sempre più forte la propria ‘voce’: “Ogni anno cresciamo sempre di più, a livello di Paesi e di sensibilizzazione. Raggiungiamo sempre più zone del mondo ogni anno e l’obiettivo è proprio quello di fare arrivare il messaggio sempre più in grande e coinvolgere un numero maggiore di artisti“, sottolinea Martina.

Sicuramente c’è la volontà di allargare il giro di iniziative collegate a United“, le fa eco Gabriele. “Per il primo anno abbiamo fatto uscire soltanto l’album, poi abbiamo fatto un evento e così via. L’anno scorso abbiamo fatto un altro evento digitale per via della pandemia e quest’anno sicuramente faremo qualcosa“.

Coinvolgimento e passione

L’idea, più in avanti, è anche quella di poter estendere l’album anche ad altri generi“, proseguono i nostri intervistati. “Anche fare uscire più album durante l’anno in modo da poter abbracciare più target. Ogni artista sceglie singolarmente l’SDG e ciò è veramente importante. C’è chi scrive dei brani basandosi su storie realmente vissute“.

C’è anche un coinvolgimento personale da parte degli artisti, gli SDGs coprono tante tematiche, non soltanto a livello ambientale ma anche aspetti che ci toccano nel profondo come la salute mentale, le condizioni di vita ed economiche. Gli artisti hanno tanto modo per spaziare e scelgono anche in base alle loro attitudini personali“, aggiungono KAWAR e Martina.

Ciò che ci piace fare con l’album è sensibilizzare. Poi, se possiamo anche realizzare veramente gli obiettivi è anche meglio. Chiaro, è difficile trovare un’organizzazione capace di concretizzarli tutti, ma negli anni si potrebbe anche pensare di donare a più soggetti. Nello stesso anno e nella stessa edizione, per esempio si potrebbe dividere il ricavato a più organizzazioni“.

United e artisti, un rapporto speciale

A rendere speciale la formazione e la crescita di United è anche il rapporto che, nel tempo, si è venuto a creare tra organizzazione e artisti. Ed è proprio chi decide di prestare la propria voce a ‘bussare’ spontaneamente alla porta dell’organizzazione. In tal senso, non mancano gli aneddoti che meritano di essere raccontati.

Sono gli artisti a cercarci, è una cosa meravigliosa perché c’è reale interesse degli artisti a partecipare, Riceviamo tantissime demo di artisti interessati. Nel 2018, quando siamo partiti, l’idea iniziale era nata con ‘i piedi per terra’, realizzando un album con gli artisti di Catania. La situazione si è poi sbloccata con Rudeejay, artista molto conosciuto che decise di partecipare a occhi chiusi“.

Da lì si sono aperte tutte le porte. Il primo anno è stato più complesso, poi dal seguente ci siamo accorti che il progetto diventava sempre più conosciuto. C’è stato anche chi ci ha scritto dal Cile dicendosi orgoglioso di partecipare al progetto perché desiderava da tempo farne parte“.

Per noi è stato molto bello vedere come per qualcuno United, nonostante sia ancora piccolo, diventi un’ambizione“, raccontano ancora con entusiasmo palpabile Martina, Alessandro e KAWAR. Ciononostante, “serve comunque riuscire a trovare una connessione con gli SDGs, perché molti artisti mandano dei brani ‘generici’. Noi invece ci teniamo affinché siano pertinenti“.

Chiaro, ci sono anche tematiche difficili da rappresentare, come per esempio la crescita economica. Altri, come quelli sugli oceani e le specie protette, risultano più facili da illustrare. Per tutti, comunque, partecipare vuol dire onorare la causa e fare del bene“, concludono i nostri intervistati.

Per maggiori informazioni riguardo al progetto United e a tutti gli appuntamenti a esso connessi è possibile consultare il sito ufficiale dell’iniziativa.