Sant’Agata e Covid, Tomasello: “Cancellazione obbligata, confido nella maturità dei devoti”. Aurite: “Lavoriamo tutto l’anno in base alle esigenze del territorio”

Sant’Agata e Covid, Tomasello: “Cancellazione obbligata, confido nella maturità dei devoti”. Aurite: “Lavoriamo tutto l’anno in base alle esigenze del territorio”

CATANIA –Nessuno di noi un anno fa mai avrebbe pensato di passarne uno come questo, fatto di morte, restrizioni della libertà personale e di isolamento. Questo Annus horribilis è culminato con l’annullamento  delle festività agatine per come noi le conosciamo e per come siamo abituati a viverle. Leggendo tra i vari commenti nella pagina, siamo orgogliosi di riconoscerci in un popolo di Agata consapevole e responsabile, conscio del pericolo e che non vuole anteporre le dinamiche della festa all’importanza della vita e della salute pubblica”.

È questo quanto si legge nella pagina Facebook del Circolo Cittadino Sant’Agata, ricordando come quest’anno la pandemia ha costretto l’intera città di Catania a cancellare la sua festa per eccellenza: quella della santa patrona Agata. Per una questione di sicurezza pubblica e rispetto delle norme anti-Covid, lo scorso 21 gennaio anche il sindaco aveva, purtroppo, confermato la cancellazione della processione delle Candelore, dei ceri portati sulle spalle e, ovviamente, dello spettacolo dei Fuochi.

In tema di organizzazione della festa, ai nostri microfoni si è prestato il dott. Riccardo Tomasello, presidente del Comitato dei festeggiamenti agatini: “Da parte mia – ci dice – c’è un enorme dispiacere per questa situazione perché in questo anno di attività io personalmente ho instaurato un rapporto autentico con centinaia di devoti con cui ho avuto un dialogo costante che non si è mai interrotto e quindi comprendo il loro stato d’animo. Nello stesso tempo, però, la scelta operata di cancellare la festa è stata obbligata proprio perché non si può garantire, all’interno della festa, il distanziamento e la sicurezza. Sant’Agata uscirà comunque dalla sua cameretta, quindi avremo la possibilità di vederla. Non sarà esposta all’interno della cattedrale in piazza Duomo, ma rientrerà alla fine di tutte le celebrazioni liturgiche del 3, 4 e 12 febbraio che comunque si svolgeranno a porte chiuse. Ci saranno solo il vescovo e il primo cittadino ad assistere, a rappresentanza della città. Sono sicuro, però, della maturità dei devoti – conclude – e convinto che quest’anno ognuno di loro si riunirà in preghiera all’interno della famiglia, vedendo Sant’Agata sui canali delle emittenti locali o sulle varie piattaforme online in streaming. Mi appello alla sensibilità dei devoti, chiedo loro di stare in casa e capire un attimo l’importanza e la gravità di questo momento storico che stiamo vivendo”.

La dott.ssa Mariella Aurite (Presidente del Circolo Femminile di Sant’Agata) ci ha parlato invece del ruolo molto diverso che ricoprono i gruppi femminili: “Le associazioni agatine non rientrano nell’organizzazione esterna della festa, quindi non si occupano né delle processioni né di tutto ciò che concerne la festa vera a propria tra le vie della città. Noi rappresentiamo la parte più religiosa e lavoriamo tutto l’anno occupandoci di religione, catechesi e carità. Ovviamente, in questo anno particolare, i nostri incontri in presenza sono stati ridotti a zero però ci siamo organizzate con riunioni online e gruppi di preghiera continua sulle principali piattaforme, rispecchiando la visione più propriamente religiosa di quella che è la festa di Sant’Agata. Ci siamo mosse in base alle esigenze del territorio lavorando, per esempio, anche con un istituto locale che accoglie donne migranti in dolce attesa e con bambini. Il ruolo delle associazioni femminili si concentra, dunque, all’interno della celebrazione. Tuttavia, riusciamo comunque a entrare in contatto con la popolazione di Catania. Chi, come me, ha vissuto sempre questa festa e la conosce nelle sue minime parti, vede molte persone di tutti i ceti sociali riuscire a esprimere la parte più profonda della propria fede, anche se durante il resto dell’anno non sono il principale esempio di devozione o religiosità. Quest’anno in particolare – conclude – abbiamo svolto anche un ruolo di sostegno a favore di persone che hanno contratto il Covid e si sono rivolte a noi anche solo per una preghiera da fare insieme, dando forza anche psicologicamente con incontri online e chat di gruppo”.

Sarà infine possibile portare cera e fiori a Sant’Agata nei giorni in cui la cattedrale sarà aperta al pubblico. La stessa resterà invece chiusa nei giorni 3, 4, 5 e nel pomeriggio del 12 febbraio.